I risultati pressocché
definitivi confermano la vittoria del premier uscente Recep
Tayyip Erdogan nelle presidenziali di domenica in Turchia, le prime
a suffragio universale diretto. Non è stato tuttavia un vero e
proprio trionfo: con lo spoglio delle schede quasi completato
per intero, Erdogan è accreditato del 51,74 per cento delle
preferenze.Il 38,46 per cento è andato all'indipendente
Ekmeleddin Ihsanoglu, espressione dell'opposizione
secolaristica, mentre ha raccolto il 9,8 per cento
l'esordiente Selahattin Demirtas, rappresentante della
minoranza curda. L'affluenza alle urne è stata pari al 73,68
per cento: in sé piuttosto elevata, ma con un drastico calo
rispetto alle amministrative dello scorso marzo, quando la
partecipazione fu invece dell'89 per cento.La Borsa turca è positiva e il partito al potere ha iniziato a lavorare sulla struttura del nuovo governo.
Con la vittoria alle urne, che gli investitori considerano un segnale di continuità, Erdogan è un passo più vicino al suo sogno di una alla repubblica presidenziale, mentre i suoi oppositori temono che il risultato sia un governo sempre più autoritario.
L'attenzione ora è puntata sulla nomina del nuovo primo ministro e del team che gestirà l'economia.
Nelle prossime settimane, Erdogan - che si insedia il 28 agosto - presiederà per l'ultima volta la riunione del partito Ak da lui fondato e supervisionerà la scelta del suo successore.
"Oggi è un nuovo giorno, una pietra miliare per la Turchia, la rinascita dalle sue ceneri", ha detto domenica sera Erdogan ad Ankara.