La Turchia accusa l'imam Gülen, in autoesilio da anni negli Usa, di aver organizzato il golpe dalla sua residenza di Pennsylvania, dopo aver creato uno stato parallelo all'interno delle principali istituzioni del Paese. Gulen dal canto suo smentisce fermamente qualunque coinvolgimento. Secondo le autorità turche la app ByLock, del gruppo facebook, sarebbe servita per organizzare il colpo di Stato. A luglio è emerso che i servizi segreti turchi avevano cominciato a maggio 2015 a decrittare i messaggi via ByLock, identificando così decine di migliaia di sostenitori di Gulen, tra cui appartenenti alle alte gerarchie parlamentari.
La Turchia ha emesso quasi 150 mandati d'arresto nei confronti di insegnanti accusati di aver usato un'applicazione di messaggistica criptata utilizzata dai simpatizzanti dell'imam Fethullah Gülen, che avrebbe ordito il fallito golpe del 15 luglio.
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