martedì 18 gennaio 2011
Il nuovo governo di unità nazionale perde già i suoi primi componenti: il sindacato ha annunciato che i suoi tre ministri daranno le dimissioni perché il partito Rcd dell'ex presidente Ben Ali continua a far parte del governo. Intanto anche oggi la polizia ha usato i lacromogeni per disperdere i manifestanti nella capitale.
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Il sindacato tunisino ha annunciato oggi che i suoi tre ministri daranno le dimissioni dal nuovo governo di unità nazionale. Abid al-Briki, del sindacato Ugtt, ha detto alla tv di Stato tunisina che la decisione è stata presa perché il partito Rcd dell'ex leader Zine al-Abidine Ben Ali continua a far parte del governo. "È in risposta alle richieste della gente nelle strade", ha spiegato Briki.I ministri in questione sono Houssine Dimassi, a cui era stato assegnato il dicastero per la Formazione e l'impiego e i due ministri di Stato Abdeljelil Bedoui e Anouar Ben Gueddour.Il premier tunisino Mohamed Ghannouchi ieri ha annunciato la nuova squadra di governo di cui fanno parte diverse persone che avevano incarichi anche nel precedente esecutivo e tre leader dell'opposizione. Il premier e i ministri della Difesa, degli Affari esteri, degli Affari interni e delle Finanze, restano in carica. Ghannouchi oggi ha difeso il suo nuovo governo.LACRIMOGENI A TUNISIIntanto oggi la polizia oggi ha usato i lacrimogeni per disperdere i manifestanti nella capitale che protestavano contro la formazione del nuovo esecutivo. Testimoni dicono che le proteste di diverse centinaia di persone, per lo più sostenitori dei partiti di opposizione e sindacalisti, erano pacifiche ma sono state interrotte dalla polizia. "Il nuovo governo è una vergogna. È un insulto alla rivoluzione che è costata vite e sangue", ha detto uno studente, Ahmed al-Haji. Ghannouchi ha respinto le speculazioni secondo cui la "dittatura" dell'ex presidente continuerebbe sotto una nuova guida: "È assolutamente scorretto. Oggi c'è un'era di libertà che si vede alla televisione, nelle strade".LA FARNESINAIl ministro degli Esteri Franco Frattini, intervenuto questa mattina a "Mattino5", ha detto che in Tunisia ci sarà una "transizione normale, che l'Italia incoraggia e sostiene e che credo tutta l'Europa dovrebbe sostenere con forza". Frattini ha spiegato che non ci sono "assolutamente" rischi per gli italiani in Tunisia, e che ci sono "ottimi rapporti commerciali: è giusto dirlo non ci sono condizioni di pericolo, questo è un governo che va sostenuto con forza".
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