mercoledì 14 maggio 2014
​Salite a 282 le vittime, ancora decine gli uomini intrappolati. Tra i corpi quello di un 15enne. Contestato Erdogan. Scontri ad Ankara e Istanbul. Tre giorni di lutto.
SCHEDA Da Marcinelle a Soma, le stragi del sottosuolo
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L'incidente nella miniera di carbone di Soma, che ha fatto secondo l'ultimo bilancio provvisorio reso pubblico questa mattina, giovedì, 282 morti, è il peggiore disastro industriale nella storia della Turchia moderna.Il numero dei morti con ogni probabilità continuerà ad aumentare. Decine di minatori sono ancora intrappolati nellegallerie bloccate dall'esplosione di due giorni fa e le speranze che ci possano essere ancora dei sopravvissuti sono ridotte quasi a zero. Il governo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Ierici sono state manifestazioni di protesta a Ankara e Istanbul, con scontri con la polizia, ma anche a Soma dove i parenti delle vittime hanno duramente contestato il premier Recep Tayyip Erdogan.La lotta contro il tempoUna disperata corsa contro il tempo per salvare gli oltre 100 minatori ancora intrappolati. Mentre si piangono i morti e cresce la rabbia per condizioni di lavoro che mettono a rischio la vita umana. È la più grande tragedia mai avvenuta in una miniera in Turchia, come ha ricordato il ministro dell'Energia Tanr Yildiz, quella di martedì in un impianto di Soma, nella provincia occidentale di Manisa, 120 chilometri a nord della città di Smirne. Il premier Recep Tayyip Erdogan, recatosi sul luogo dell'incidente, è stato contestato da alcuni abitanti, che hanno sferrato calci contro la sua auto. Accolto da fischi e da urla di "dimissioni" all'uscita da una conferenza stampa, è stato spinto dalle guardie del corpo verso un vicino supermercato, dove è rimasto alcuni minuti.Anche il Papa all'udienza generale di mercoledì ha rivolto il suo pensiero ai minatori turchi e alle loro famiglie: «Vi invito - ha esortato i presenti - a pregare per i minatori che sono morti nella miniera di Soma, in Turchia, e per quanti si trovano ancora intrappolati nelle gallerie. Il Signore accolga i defunti nella sua casa e dia conforto ai loro familiari». Al momento del disastro, avvenuto martedì pomeriggio con un'esplosione, nella miniera si trovavano 787 lavoratori. Secondo una dichiarazione della Soma Komur Isletmeleri, l'azienda che gestisce l'impianto, quasi 450 si sarebbero salvati. I superstiti hanno raccontato che il fuoco ardeva all'interno. Su tutta la zona grava una cappa di fumo pesante. I soccorritori hanno pompato ossigeno e aria pulita all'interno per cercare di mantenere in vita quanti sono ancora intrappolati a circa due chilometri sottoterra e quattro chilometri dall'ingresso. Sul luogo si sono riuniti centinaia di familiari e colleghi di lavoro che attendono ansiosi.  Il disastro sembra esser stato causato da un trasformatore elettrico difettoso e il governo ha assicurato che "non chiuderà gli occhi" su eventuali negligenze. La miniera, secondo il ministero del Lavoro, era stata revisionata il 17 marzo scorso ed era stata trovata in linea con le norme di sicurezza. Un magazzino di solito utilizzato dai minatori come frigo e congelatore è stato allestito come obitorio improvvisato. Tra le vittime ci sarebbe anche un ragazzo di 15 anni. Lo ha raccontato lo zio, dicendo che l'adolescente si chiamava Kemal Yildiz. La stampa turca si interroga su come sia possibile nel 2014 che un ragazzo di 15 anni muoia in fondo a una miniera, ucciso come tanti altri minatori da un assassino invisibile: il monossido di carbonio.     Come mai un ragazzino di 15 anni lavorava in miniera? Il ministro dell'Energia Tamar Yildiz ha detto che la società non ha confermato che il ragazzo fosse un suo dipendente. Il quotidiano di sinistra Sol punta il dito contro la riforma del lavoro varata nell'ottobre scorso dal governo islamico di Erdogan. Secondo il nuovo regolamento i ragazzi fra i 15 e i 18 anni sono considerati "operai giovani". Ed è stato abolito l'elenco dei lavori pesanti a loro vietati. La rabbia per il disastro nella miniera si è diffusa in tutto il paese, protagonista di un decennio di crescita economica rapida ma ancora arretrato dal punto di vista della sicurezza sul lavoro. E si è subito riaccesa la protesta che prima delle elezioni amministrative di fine marzo aveva avuto nel mirino Erdogan.Gli oppositori hanno accusato il governo di ignorare i ripetuti avvertimenti sulla sicurezza delle miniere. Circa 200 persone hanno brevemente protestato a Istanbul davanti alla sede di Soma Komur Isletmeleri. La polizia ha usato lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere una manifestazione di studenti alla Middle East Technical University di Ankara che voleva dirigersi verso il ministero dell'Energia.Polizia e migliaia di manifestanti hanno ingaggiato violenti scontri anche a Istanbul. Vi sono diversi feriti e sono stati effettuati arresti, ha riferito un fotografo dell'agenzia France Presse. Il corteo è sfilato lungo la via Istiklal, ma la polizia lo ha disperso servendosidi lacrimogeni, idranti e pallottole di gomma.
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