Durante la notte Tripoli è stata sottoposta a bombardamenti particolarmente intensi da parte degli aerei della Nato, che per non meno di tre ore consecutive hanno attaccato diversi obiettivi in varie partidella capitale della Libia. In città, a partire dalle 2 del mattino, si sono susseguire come minimo otto violentissime esplosioni e, stando a testimoni oculari, "la direzione da cui proveniva almeno una di esse indica che è stato preso di mira anche il complesso di Muammar Gheddafi", vale a dire la residenza-bunker del colonnello a Bab al-Aziziya. Sarebbero state colpite inoltre le sedi della televisione di regime'al-Jamahiriyah' e dell'agenzia di stampa ufficiale 'Janà, come pure una torre per le telecomunicazioni. In numerose zone sono risuonate le sirene di allarme, a tratti seguite da raffiche di armi automatiche indirizzate verso il cielo.Funzionari libici hanno peraltro condotto un gruppo di giornalisti stranieri a visitare il Centro di ChirurgiaPlastica e per Grandi Ustionati nel quartiere di Shariah Zawiya, mostrando loro quattro piccoli pazienti feriti, due dei quali in modo grave, a quanto sembra da schegge di vetro proiettate a raggiera dalle onde d'urto delle deflagrazioni. In un altro caso, ai reporter sono state fatte vedere le rovine di un palazzo dove aveva sede la Commissione statale per l'Infanzia, andato completamente distrutto. Ieri il segretariogenerale dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, aveva avvertito che per Gheddafi "il tempo sta scadendo", e che "farebbe meglio a capire al più presto che non c'è futuro né per lui né per il suo regime".