I migranti morti solo dall'inizio
dell'anno nel Mediterraneo sono 3 mila (2.987 per l'esattezza
delle cifre). Lo rende noto l'Oim, l'organizzazione
internazionale per le migrazioni, aggiornando i dati con le
ultime 100 vittime registrate da domenica sulle coste libiche.
I 2.987 migranti e rifugiati che
hanno perso la vita nel Mediterraneo dall'inizio del 2015 sono
pari "a quasi i tre quarti dei 4.093 migranti morti in tutto il
mondo nel 2015", afferma una nota dell'Oim citando gli ultimi
dati del Missing Migrant Project.
"Il Mediterraneo resta la rotta più mortale per i migranti
del nostro pianeta", ha deplorato il direttore generale dell'Oim
William Swing. "Queste perdite di vite umane sono inutili,
completamente evitabili e assolutamente inaccettabili", ha
aggiunto.
Il
totale degli arrivi per tutto il Mediterraneo è inoltre
salito a 557.899 - pari al doppio del totale di 219.000
registrato durate tutto il 2014.
Citando fonti della Mezzaluna
Rossa libica l'Oim ha precisato che da domenica scorsa si sono
registrati "almeno 95 migranti morti al largo delle coste
libiche". Il bilancio si basa su due avvistamenti: "85 corpi
rinvenuti in un'area ed altri 10 in una seconda".
Piano Ue per sostenere Turchia che aprirà sei centri accoglienza. Fra il 2015 e il 2016, l'Ue
stanzierà un miliardo di euro per sostenere la Turchia nella
gestione dell'emergenza migranti e aprirà a una maggiore
liberalizzazione dei visti, in cambio Ankara si impegna ad
aprire altri sei centri di accoglienza per i rifugiati: sono le
misure a breve e medio termine contenute nella bozza di "piano
d'azione" di Ue e Turchia per fronteggiare la crisi aperta dai
conflitti in Siria e Iraq.
Come si legge nel documento, l'attuazione delle misure
comincerà "immediatamente". Attualmente, la Turchia ospita due
milioni e 200mila profughi provenienti da Siria e Iraq e Ankara
ha già speso oltre 6,75 miliardi per far fronte alla crisi. Il presidente della Commissione Ue
Juncker ribadisce che 'alzare muri non risolve alcun problemà,
il presidente del consiglio europeo Tusk avverte: "Senza una
seria e responsabile difesa delle frontiere esterne dovremmo
dire addio al Trattato di Schengen".
Al via i ricollocamenti dall'Italia. I primi ricollocamenti su scala Ue si faranno venerdì mattina, quando un gruppo di eritrei sarà trasferito dall'Italia alla Svezia. Lo rende noto con un tweet la direzione generale Affari interni della Commissione Ue. Secondo quanto si apprende da fonti europee, si tratta di una ventina di persone. Voleranno da Roma per Stoccolma.