Il governo cinese ha rimesso in
libertà una delle ultime venti persone ancora imprigionate in
seguito alle manifestazioni di piazza Tienanmen del 1989, la
più grande rivolta antigovernativa della storia della Cina
comunista, che portò in piazza più di un milione di studenti, cittadini
e lavoratori.Li Yujun, che ora ha 45 anni, fu arrestato con
l'accusa di aver dato fuoco a un carro armato durante le
proteste. Condannato prima alla pena di morte, poi
all'ergastolo, viene liberato dopo 20 anni di carcere per buona condotta. Pur avendo scontato la sua pena, resterà sotto il controllo delle
autorità di Pechino fino al 2020, obbligato a presentarsi una
volta al mese in commissariato, senza poter uscire dalla
capitale e col divieto di rilasciare interviste o di
esprimere opinioni su internet.La notizia è stata divulgata dall'organizzazione in difesa dei diritti umani, China Human
Rights Defenders.