martedì 14 aprile 2009
I Thaksin decidono di interrompere la protesta dopo una giornata di scontri e violenze, con due vittime: «Dobbiamo salvare le vite dei cittadini innocenti che non volevano altro se non riportare la democrazia nel paese».
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Sono cessate in Thailandia le proteste anti governative delle magliette rosse fedeli all'ex premier Thaksin Shinawatra. I manifestanti hanno abbandonato le loro posizioni attorno al monumento della Vittoria nel centro di Bangkok, dopo che erano stati circondati dalle truppe del governo, sostenute da una folla di cittadini arrabbiati per i disordini.«Dobbiamo salvare le vite dei cittadini innocenti che non volevano altro se non riportare la democrazia nel paese», ha dichiarato Veera Musikapong, uno dei leader della protesta.L'abbandono della piazza giunge dopo che ieri l'esercito è intervenuto contro i manifestanti che avevano dato alle fiamme autobus e camion di gasolio. Negli scontri vi sono stati un centinaio di feriti, fra cui 23 soldati. Due persone sono morte in violenze fra manifestanti e residenti di Bangkok.Almeno 100mila magliette rosse hanno paralizzato Bangkok per tre settimane in una protesta guidata in collegamento video dall'estero dall'ex premier Thaksin, rovesciato dal golpe militare del 2006. L'esercito è intervenuto ieri dopo che i manifestanti avevano impedito sabato lo svolgimento di un vertice dell'Asean. Molti manifestanti giungono dalla provincia, che sostiene Thaksin, mentre gli abitanti di Bangkok sono in maggioranza ostili all'ex premier. Il primo ministro Abhisit Vejjajiva ha dichiarato questa mattina di nonvoler negoziare con Thaksin.
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