sabato 23 novembre 2013
​È successo in una cittadina al confine con il Myanmar. Il piccolo è stato notato da un poliziotto: trasportava quasi diecimila pillole di metanfetamine. «È la prima volta che i trafficanti utilizzano un bambino come corriere». (Anna Maria Brogi)
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Il pianto disperato di un bambino rimasto solo alla fermata dell'autobus. Un poliziotto lo nota, si avvicina: ti sei perso? Dove sono i tuoi genitori? Il bimbo, sette anni, lo guarda smarrito. Non capisce. Lui parla un'altra lingua. Viene da oltrefrontiera, è birmano e qui siamo in Thailandia. Con sé ha uno zainetto. Conterrà documenti o effetti personali che possano aiutare a identificarlo?Chissà che faccia avrà fatto il poliziotto quando dallo zainetto ha estratto due flaconi di talco riempiti con cinquanta sacchettini di plastica contenenti quasi diecimila pillole di metanfetamine. Un corriere della droga. A sette anni e suo malgrado.È successo giovedì scorso a Thong Pha Phum, cittadina della provincia centro-occidentale di Kanchanaburi, in Thailandia, vicino al confine con il Myanmar (ex Birmania). Il piccolo ha fatto capire all'agente di essere stato lasciato lì da uno "zio". "È la prima volta che i trafficanti utilizzano un bambino come corriere", ha commentato il colonnello Amnuay Pongsawat, capo della polizia del locale distretto. Le metanfetamine vengono prodotte da laboratori clandestini birmani.
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