martedì 2 dicembre 2014
​L'appello è arrivato martedì, alla vigilia della Giornata mondiale per i disabili. Anche 21 esponenti conservatori chiedono di bloccare il boia.
I neuroesperti: contro ogni evidenza scientifica
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Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello allo Stato del Texas e alle autorità federali statunitensi perché fermino l'esecuzione, prevista per mercoledì, della condanna a morte di un uomo con una storia di malattia mentale. ​L'appello è arrivato martedì, alla vigilia della Giornata mondiale per i disabili. Scott Panetti, questo il nome del condannato, è stato giudicato colpevole dell'uccisione dei suoceri nel settembre 1992, davanti alla moglie e alla figlia. Gli esperti dell'Onu sostengono che l'uomo ha "dimostrato disabilità psico-sociali" e che l'esecuzione della condanna a morte infrangerebbe le norme internazionali sulla pena di morte, nonché il divieto globale di infliggere torture e punizioni disumane. "Data la natura irreversibile della pena di morte - si legge nel testo dell'Onu - ci appelliamo urgentemente al Governo degli Stati Uniti e allo stato del Texas perché trovino un modo per fermare l'esecuzione programmata, e speriamo che siano fatte serie valutazioni per commutare la sentenza". Firmatari dell'appello sono Christof Heyns, osservatore speciale dell'Onu sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie e arbitrarie, e Juan Mendez, investigatore dell'Onu sulla tortura. Panetti, da vent'anni nel braccio della morte, è stato ricoverato in ospedale per schizofrenia cronica e depressione tra il 1981 e il 1992. Applicare la pena di morte a qualcuno con una malattia mentale può equivalere a una "esecuzione arbitraria", afferma Heyns. "Non c'è dubbio che sia qualcosa di crudele in sé e non degno di società civili eseguire la condanna a morte di persone con disabilità mentali", sostiene Mendez. A estrema difesa del condannato si sono mossi anche 21 esponenti conservatori, tutti sostenitori della pena di morte, che hanno chiesto al governatore del Texas, Rick Perry, di fermare l'esecuzione. Nella lettera inviata a Perry definiscono Scott Panetti "uno dei condannati a morte con i disturbi mentali più gravi", sottolineando che la sua esecuzione "minerebbe la fiducia del pubblico in un sistema di giustizia equo e morale".
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