Ancora sangue e violenza contro la già martoriata minoranza cristiana in Iraq. Tre cristiani sono stati uccisi domenica sera in diversi attacchi a Kirkuk, città nel nord del Paese: azioni che la polizia locale non esita a definire «atti terroristici». Ma dalla sparuta presenza cristiana nell’ex feudo di Saddam ( oggi l’ 1,5% della popolazione, fino al 2003 si era al 3%) arrivano anche notizie di speranza: da oggi si riunisce il Sinodo della Chiesa Caldea e venerdì si terrà l’ordinazione sacerdotale di tre nuovi preti di questa antica comunità cattolica. Proprio alla condizione dei cristiani in Iraq sarà dedicato il prossimo sinodo caldeo che si tiene nel seminario di Ankawa a Erbil: qui, fino a fine mese, si riuniranno 15 vescovi del Paese. A dare la notizia del triplice assassinio è stato monsignor Shlemon Warduni che all’agenzia Sir ha parlato di «due donne caldee e di un siro-ortodosso » caduti in diverse azioni terroristiche, in cui ci sono stati anche «diversi feriti». Il primo ad essere assassinato dai terroristi è stato Youssef Chaba, un siro-ortodosso dipendente della Compagnia petrolifera del Nord, assalito in casa propria a Kirkuk. Gli assalitori hanno ucciso l’uomo e ferito i suoi due figli, Bassel e Samer, che – riferisce AsiaNews – non versano in condizioni preoccupanti. Pochi mi- nuti dopo – ha precisato il comandante della polizia locale Adnane Abdallah – in un’altra azione sono state ammazzate Nouna Latif Daoud e Susan Latif, sua nuora, pure loro aggredite nella propria abitazione. Qui i terroristi hanno sparato e poi infierito sulla vittima a colpi di pugnale, uccidendo questa madre, sua nuora e ferendo la figlia di Nouna. A presiedere i funerali delle vittime del nuovo gesto anticristiano è stato l’arcivescovo caldeo di Kirkuk, Louis Sako. «Si tratta di vigliacchi crimini terroristici » ha dichiarato il presule, che ha poi proseguito: «Persone innocenti che non hanno alcun legame con la politica e non hanno mai offeso nessuno sono state uccise dai terroristi nelle loro case solo perchè cristiane». Al tempo stesso monsignor Sako ha avuto parole dure nei confronti dei politici iracheni: «Sembra che la violenza sia ritornata tra noi, hanno perso la loro chance » ha aggiunto il presule, parlando davanti a oltre 600 persone di diverse comunità (caldei, caldei, turkmeni, arabi e musulmani), riunitisi per onorare queste nuove vittime del terrorismo di matrice islamica. Il dolore dei parenti delle tre vittime cristiane durante il funerale che è stato celebrato nella città di Kirkuk dall’arcivescovo Louis Sako (Epa» Le autorità pubbliche di Kirkuk, infatti, e alcuni leader cristiani hanno manifestato notevoli sospetti sul fatto che il triplice omicidio sia opera dei ribelli sunniti legati ad al- Qaeda. « Siamo davanti ad attacchi commessi dai fondamentalisti di al- Qaeda che non rubano soldi o gioielli, ma uccidono solo in nome della religione» ha commentato Yashor Benyamin, un attivista cristiano di Kirkuk. Secondo un funzionario della polizia della città, Anwar Qadir, tali fatti sembrano il tentativo di al-Qaeda di voler rinfocolare scontri interetnici e interreligiosi. Nei giorni scorsi l’Iraq ha visto una nuova impennata di violenza (150 vittime in soli due giorni), in coincidenza con l’arresto (confermato domenica anche dal premier al-Maliki) di Abu Omar al-Baghdadi, leader di un’alleanza terrorista con a capo al-Qaeda.