E' di due morti e 30 feriti il bilancio dell'esplosione avvenuta ieri mattina in un'affollata chiesa nella città di Arusha, nel nord della Tanzania. La deflagrazione, causata da un ordigno, è avvenuta poco prima della Messa di consacrazione della chiesa. Era presente anche il nunzio apostolico vaticano in Tanzania, l'arcivescovo Francisco Montecillo Padilla, che è rimasto illeso.La polizia ha dato notizia dell'arresto di sei persone, due tanzaniani e quattro sauditi."In città al mio arrivo per la visita pastorale ero stato accolto molto bene - ha raccontato il nunzio apostolico a Radio Vaticana -. Siamo arrivati alle 10 per l’inaugurazione della parrocchia. Quando abbiamo iniziato la benedizione fuori dalla chiesa ho sentito un’esplosione, poi ho visto corpi di gente ferita per terra. Ero sotto choc e la polizia mi hanno subito portato in un posto sicuro". "Nessuno si aspettava una cosa del genere - ha aggiunto -. I miei sentimenti e le mie preghiere vanno in questo momento alle vittime. Sono molto addolorato per loro". In Tanzania la convivenza fra musulmani e cristiani è stata sempre abbastanza pacifica, ma negli ultimi tempi sta emergendo la presenza di un terrorismo islamico che, con uno stillicidio di piccoli attentati, cerca di rinfocolare la tensione. L'attentato rischia di innescare violenze settarie nella seconda economia dell'Africa orientale. "È un atto di terrorismo perpetrato da persone crudeli che sono nemici del Paese", ha commentato il presidente Jakaya Kilwete.