Le tv di Taiwan denunciano le manovre militari osstili cinesi intorno all'isola - Reuters
Oggi il ministero della Difesa taiwanese ha denunciato per il secondo giorno consecutivo la massiccia presenza militare cinese attorno all’isola con 29 aerei da combattimento coinvolti insieme a numerose navi in quelli che ha indicato come “pattugliamenti di preparzione congiunta al combattimento”. Ieri erano stati 43 i velivoli coinvolti, di cui 23 avevano sorvolato il Canale di Bashi, l’area marittima che separa Taiwan dalle Filippne, per risalire poi la costa orientale taiwanese senza entrare nel suo spazio aereo territoriale.
In tempi recenti si registra una intensificazione delle operazioni da parte continentale dopo cinque anni snervanti per le difese aere e navali dell’isola messe sotto costante pressione, che ha nel mirino anche la rinnovata alleanza tra Washington e Manila dopo che il governo filippino ha concesso alle forze armate statunitensi la disponibilità di postazioni avanzate che consentono di meglio controllare il tratto di mare fra l’arcipelago e Taiwan.
La situazione inquieta le autorità taiwanesi ma non lascia indifferenti anche altri “attori” regionali. Oggi un cacciatorpediniere giapponese ha attraversato lo Stretto di Taiwan che divide la terraferma cinese dall’isola che Pechino considera provincia ribelle da riportare alla madrepatria anche con la forza. Una mossa inedita sollecitata dalla volontà di tenere aperto al traffico internazionale un tratto di mare essenziale, ma anche dalle continue pressioni aereonavali cinesi con picchi di tensione, come il 31 agosto, quando una nave da guerra della Repubblica popolare è entrata nell’area di attenzione marittima nipponica. Tensioni che vanno estendendosi. Il lancio verso il Pacifico mercoledì di un missile balistico intercontinentale che la Cina ha testato per la prima volta in oltre 40 anni e definito “legittimo e di routine”, ha provocato le proteste di Australia e Nuova Zelanda e la condanna di Taiwan. Tokyo non ne era stata preavvisata e questo, oltre che i timori che la Corea del Nord possa procedere con un nuovo test nucleare dopo le elezioni negli Stati Uniti, ha innalzato la tensione e il sospetto verso le strategie di Pechino.