venerdì 5 luglio 2019
Nasce un consiglio sovrano congiunto che governerà per "tre anni o poco più". Il consiglio sarà composto da cinque militari e cinque civili. Inchiesta indipendente sulle stragi seguite al golpe
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La giunta militare al potere in Sudan guidata dal generale Abdel-Fattah Burhan e la coalizione di forze della società civile del Paese hanno raggiunto un accordo di condivisione del potere: lo ha annunciato oggi un inviato dell'Unione Africana (Ua). L'accordo, ha detto l'inviato Mohammed el-Hassan Labat, include una tabella di marcia per una transizione verso un governo guidato da civili.
Entrambe le parti hanno concordato di formare un consiglio sovrano congiunto che governerà il Paese per "tre anni o poco più". Il consiglio sarà composto da cinque militari e cinque civili, mentre un'altra poltrona andrà a un civile con un background militare. Le due parti "hanno raggiunto un accordo sulla necessità che venga avviata un'indagine dettagliata, trasparente, nazionale e indipendente su tutti i deplorevoli incidenti violenti che si sono registrati nel Paese nelle ultime settimane, ha spiegato Lebatt.

A coinfermare la valenza del patto, anche l'esultanza dei veri protagonisti delle proteste. "Oggi la nostra rivoluzione ha vinto": così i leader della Sudanese Professionals' Association, il movimento pro-democrazia che ha abbattuto ad aprile il dittatore Bashir, hanno salutato l'accordo di condivisione del potere stretto tra militari e forze della società civile. L'accordo è destinato a porre fine allo stallo in cui si trova il Paese africano dopo la deposizione del trentennale autocrate Omar el-Bashir avvenuta lo scorso aprile. I negoziati erano falliti quando le forze di sicurezza avevano attaccato il mese scorso i manifestanti a Khartum che chiedevano il passaggio dei poteri a un governo civile, e sono ripresi questa settimana sulla scia di forti proteste lo scorso weekend.

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