sabato 19 luglio 2014
​Sono stati arrestati in Sudan mentre si dirigevano a un campo dell'Onu. Non hanno potuto parlare con i funzionari dell'Acnur. Alcuni sono malati e per questo rischiano di essere rimandati ad Asmara. Dove potrebbero essere condannati alla pena capitale 
COMMENTA E CONDIVIDI
Continua in Sudan il calvario degli oltre 400 profughi eritrei che chiedevano asilo e sono stati invece rinchiusi senza ragione nelle galere di Khartoum. La polizia del Paese africano, che ospita già 120mila rifugiati fuggiti dall’Asmara, ha catturato infatti 374 giovani uomini e 34 donne (alcune incinte e con bambini al seguito) mentre si stavano dirigendo verso il campo profughi dell’Acnur a Kassalaa dopo che avevano disertato e avevano varcato il confine. Al gruppo è stato impedito per ragioni ignote di chiedere asilo e di parlare, come loro diritto, con il personale dell’Onu. Contattati da Avvenire, gli uomini hanno confermato di trovarsi nella prigione di Huda mentre le donne si trovavano in quella di Arebi, ma di loro si sono perse le tracce e si teme siano state rimpatriate a forza. Il gruppo dei maschi è stato sottoposto forzatamente a esami del sangue per verificare se tra loro vi sono malati di Hiv, epatite o Tbc. Secondo la legge sudanese, infatti, basterebbe una persona infetta per legittimarne il rimpatrio in Eritrea, anche se questo comporterebbe la detenzione per diserzione o addirittura la pena di morte per i graduati. Nel gruppo ci sono alcuni malati di epatite e di tbc, per cui si teme per la loro sorte, in mancanza di un intervento dell’Acnur di Khartoum.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: