È di almeno 58 morti e oltre 100
feriti il bilancio dell'attacco contro la base Onu di Bor in Sud
Sudan. Sono le stesse Nazioni Unite a dare le cifre,
all'indomani dell'aggressione contro il campo che dava
ospitalità a cinquemila profughi civili."Quarantotto corpi,
tra cui bambini, donne e uomini, sono stati recuperati
dall'interno della base. I corpi di dieci aggressori sono stati
rinvenuti all'esterno" ha spiegato il rappresentante dell'Onu
nel Paese africano, Toby Lanzer. "Il totale delle vittime è
58", ha aggiunto, sottolineando che "potrebbe aumentare dal
momento che oltre cento persone sono state ferite, alcune molto
gravemente".La cittadina di Bor è la
capitale dello Stato orientale di Jonglei, il più vasto e popoloso
ma anche tra i più instabili del Paese africano, al confine con
l'Etiopia. Presentandosi come manifestanti pacifici, un
gruppo di individui si è presentato all'ingresso del
complesso per
consegnare una nota di protesta, nella quale si lamentava
l'accoglienza accordata a presunti seguaci del leader ribelle ed ex
vice presidente Riek Machar, destituito lo scorso luglio. Si trattava invece
presumibilmente di attivisti filo-governativi, che a un certo
punto si sono aperti la strada a forza e
hanno aperto il fuoco all'impazzata. La città nei mesi scorsi è
stata teatro di continui combattimenti tra insorti e soldati
fedeli al presidente Salva Kiir, passando più volte di mano.