sabato 10 maggio 2014
Dovrebbe mettere fine a cinque mesi di sanguinosa guerra civile costata decine di migliaia di morti e un milione di sfollati.
ANALISI C'è il patto politico, potrebbe funzionare di F. Carminati
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Il Sud Sudan forse vicino a una svolta dopo cinque mesi di sanguinosa guerra civile. I due leader delle fazioni in lotta, il presidente Salva Kiir e il suo ex vice Riek Machar, oggi alla guida dei ribelli, hanno sottoscritto un impegno per la cessazione delle ostilità.I due si sono ritrovati faccia a faccia ad Addis Abeba, dopo una giornata di negoziati, e si sono stretti la mano per la prima volta dall'inizio del conflitto che da dicembre ha colpito il giovane Stato indipendente da luglio 2011. L'accordo, sottoscritto alla presenza del premier etiope Hailemariam Desalegn, sottolinea che "un governo di transizione offre le migliori possibilità per il popolo del Sud Sudan" in vista di prossime elezioni, la cui data non è stata specificata. E poi ancora, "l'apertura di corridoi umanitari e la cooperazione con le agenzie e l'Onu per garantire gli aiuti in tutte le zone del Paese".Il conflitto nel Sud Sudan - di matrice interetnica - da dicembre ha prodotto diverse decine di migliaia di morti e oltre un milione di sfollati, sullo sfondo della rivalità tra le tribù Dinka e Nuer, che ha prodotto massacri e atrocità contro i civili.Le Nazioni Unite e gli Stati Uniti hanno messo in guardia contro il rischio di genocidio e Washington ha imposto sanzioni a entrambe le parti. "Sono contento che abbiamo firmato l'accordo", ha detto Machar, che si era dato alla macchia dopo essere stato accusato di un tentativo di colpo di Stato. Un altro accordo per il cessate il fuoco, tuttavia, era già stato firmato lo scorso 23 gennaio sotto l'egida dell'Autorità intergovernativa per lo Sviluppo (Igad), ma non era mai stato rispettato.
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