Il Sud Sudan forse vicino a una
svolta dopo cinque mesi di sanguinosa guerra civile.
I due leader delle fazioni in lotta, il presidente
Salva Kiir
e il suo ex vice
Riek Machar, oggi alla guida dei ribelli, hanno
sottoscritto un impegno per la cessazione delle ostilità.I due si sono ritrovati faccia a faccia ad Addis Abeba, dopo
una giornata di negoziati, e si sono stretti la mano per la
prima volta dall'inizio del conflitto che da dicembre ha colpito
il giovane Stato indipendente da luglio 2011.
L'accordo, sottoscritto alla presenza del premier etiope
Hailemariam Desalegn, sottolinea che "un governo di transizione
offre le migliori possibilità per il popolo del Sud Sudan" in
vista di prossime elezioni, la cui data non è stata specificata.
E poi ancora, "l'apertura di corridoi umanitari e la
cooperazione con le agenzie e l'Onu per garantire gli aiuti in
tutte le zone del Paese".Il conflitto nel Sud Sudan - di matrice interetnica - da
dicembre ha prodotto diverse
decine di migliaia di morti e oltre
un milione di sfollati, sullo sfondo della rivalità tra le tribù
Dinka e Nuer, che ha prodotto massacri e atrocità contro i
civili.Le
Nazioni Unite e gli Stati Uniti hanno messo in guardia
contro il rischio di genocidio e Washington ha imposto sanzioni
a entrambe le parti.
"Sono contento che abbiamo firmato l'accordo", ha detto
Machar, che si era dato alla macchia dopo essere stato accusato
di un tentativo di colpo di Stato. Un altro accordo per il
cessate il fuoco, tuttavia, era già stato firmato lo scorso 23
gennaio sotto l'egida dell'Autorità intergovernativa per lo
Sviluppo (Igad), ma non era mai stato rispettato.