Alcuni parenti degli studenti kenyani massacrati al
campus di Garissa giovedì scorso dai fondamentalisti islamici al Shabaab hanno detto che pregheranno perché gli estremisti assassini possano essere perdonati, accogliendo l'appello lanciato dal cardinale John Njue.L'arcivescovo di Nairobi, dopo essersi recato all'obitorio dove sono raccolte le salme di molti degli studenti uccisi, ha pregato con alcuni familiari delle vittime: "Abbiate coraggio - ha detto Njue -. queste sono le sfide che affrontiamo nelle nostre vite, alcune sono molto pesanti, ma proviamo insieme a sopportarle". Il cardinale ha poi chiesto "misericordia" per i terroristi. "Preghiamo per tutti quelli che sono rimasti coinvolti" a Garissa - ha detto -. Noi non stiamo parlando di animali, ma di esseri umani". Un messaggio colto da
Evelyn Wakholi, la cui figlia di 18 anni è morta nell'assalto. "La Bibbia dice 'Non giudicare' - ha affermato Wakholi - È doloroso, ma che possiamo fare?".