Ribelli legati ad al Qaeda avrebbero ucciso padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita italiano di cui si sono perse le tracce nell'est della Siria il mese scorso. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Il gruppo di monitoraggio, con sede in Gran Bretagna, cita attivisti locali nella città di Raqqa con stretti rapporti con il gesuita, secondo cui Dall'Oglio è stato ucciso mentre era nelle mani del gruppo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isil). La Farnesina avverte che si tratta di «ancora una volta indicazioni che vanno prese con estrema cautela e che non trovano al momento alcuna conferma».L'Osservatorio ha chiesto a tutte le forze di opposizione siriane di fare pressione sui combattenti dell'Isil perché dicano cos'è esattamente successo al gesuita «in modo che i suoi uccisori possano essere puniti e perché consegnino il suo cadavere per la sepoltura». Già due giorni fa il sito arabo Zaman Alwasl aveva scritto che Dall'Oglio era stato ucciso, attribuendone la responsabilità al regime di Assad.A sequestrare il sacerdote 58enne, stando ad alcuni attivisti, sarebbero stati membri del gruppo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, mentre Dall'Oglio camminava per le vie di Raqqa, città conquistata nel marzo scorso dalle brigate islamiche. Le autorità siriane avevano espulso il gesuita dal Paese arabo l'anno scorso per l'aiuto che aveva prestato alle vittime della repressione militare ordinata da Assad.
Secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani il gesuita sarebbe stato ucciso da un gruppo di ribelli legati ad al-Qaeda. La Farnesina: «indicazioni che non trovano alcuna conferma».
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