Circa 200 manifestanti hanno provato a prendere d'assalto l'hotel di Tunisi dove è in corso la riunione del gruppo internazionale 'Amici della Siria'. La protesta ha costretto il segretario di Stato Hillary Cliton a tornare al suo hotel, ritardando l'arrivo al summit. I dimostranti, che sventolavano bandiere siriane e tunisine, si sono scontrati con la polizia e hanno mostrato cartelli contro la Clinton e il presidente Usa Barack Obama. La polizia, armata di manganelli e granate lacrimogene, ha impedito alla folla di entrare nella struttura e l'ha allontanata in un parcheggio dopo circa 15 minuti.Gli alleati di Usa, Europa e Paesi arabi dovrebbero approvare una nuova richiesta al presidente Bashar Assad di lasciare il potere, mettere fine alla repressione e permettere l'arrivo dell'assistenza umanitaria. Nella bozza di dichiarazione congiunta i Paesi firmatari affermano di poter inviare aiuti entro 48 ore se il regime "cessa i suoi attacchi contro le aree civili e acconsente all'accesso umanitario". Le città più assediate sono Homs, Deraa e Zabadani. Nessun accenno a interventi militari ma l'impegno a inasprire le sanzioni contro Damasco, dall'embargo petrolifero e delle armi al congelamento dei beni e al blocco dei visti.La Francia considera il Cns come "interlocutore legittimo", attorno al quale "deve organizzarsi l'opposizione", ma senza impegnarsi in un riconoscimento formale. A dirlo è stato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, al suo arrivo alla conferenza di Tunisi. Il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, ha lanciato un appello "solenne" a Damasco affinché consenta l'evacuazione dei giornalisti da HomsIntanto sale a 42 uccisi, compresi cinque tra bambini e adolescenti, il bilancio provvisorio odierno della repressione compiuta dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locali degli attivisti anti-regime, che precisano che tra le vittime ci sono 18 corpi non identificati.
Manifestazioni contro la sede dove si svolge la conferenza degli «Amici della Siria». All'esame la bozza di dichiarazione congiunta: «Aiuti entro 48 ore se il regime cessa i suoi attacchi». Continuano gli scontri: altri «42 morti di cui cinque minorenni».
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