Almeno 146 persone sono morte venerdì, durante quello che doveva essere il primo giorno di tregua in Siria. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che si appoggia su una rete di attivisti e medici negli ospedali civili e militari in tutto il paese, sono stati uccisi 53 civili, 50 ribelli e 43 soldati. E anche oggi sono ripresi gli scontri tra ribelli e forze governative e i bombardamenti in varie località della, in quello che dovrebbe essere il secondo giorno del cessate il fuoco. Lo riferiscono i Comitati locali di coordinamento (Lcc) dell'opposizione, che segnalano tra l'altro bombardamenti su Zamalka, sobborgo di Damasco. Secondo l'Ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), combattimenti sono in corso anche nella provincia di Daraa e Aleppo.
Non regge il "cessate il fuoco" chiesto dall'Onu: i combattimenti continuano in varie località del paese. Venerdì sono morte almeno 146 persone.
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