giovedì 18 agosto 2011
Il presidente siriano ha detto al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che le operazioni militari «sono terminate».
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Il presidente siriano, Bashar al Assad, ha detto al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che le operazioni militari in Siria «sono terminate». Lo ha annunciato Farhan Haq, portavoce aggiunto dell'Onu, che ha affermato in un comunicato che questa è la risposta data dal presidente siriano al segretario generale, il quale, in un colloquio telefonico, gli chiedeva che «tutte le operazioni militari e gli arresti di massa cessino immediatamente» in Siria.L'annuncio arriva mentre si attende che l'amministrazione Obama chieda ad Assad di dimettersi, secondo quanto riferito a Reuters da fonti. Potrebbe essere già oggi, con l'Unione europea che dovrebbe seguire con una richiesta analoga, dicono le fonti. In una telefonata, ieri, con il leader siriano, Ban «ha espresso allarme per le ultime notizie di continue significative violazioni dei diritti umani e del ricorso eccessivo alla forza da parte delle forze di sicurezza siriane contro i civili in Siria, anche nel distretto Al Ramel di Latakia, dove si trovano diverse migliaia di rifugiati palestinesi», dice l'Onu in un comunicato diffuso ieri sera.«Il segretario generale ha posto l'accento sul fatto che tutte le operazioni militari e gli arresti di massa devono cessare immediatamente. Il presidente Assad ha detto che le operazioni militari e di polizia si sono fermate», aggiunge il comunicato.Si stima che la repressione sia costata la vita ad almeno 2mila civili dall'inizio delle proteste cinque mesi fa. Il responsabile Onu per i diritti umani, dicono gli inviati, dovrebbe suggerire che il Consiglio di Sicurezza porti la repressione della Siria contro i manifestanti che chiedono la democrazia davanti al Tribunale criminale internazionale.
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