Nelle prime ore di oggi, due ignoti vandali hanno tracciato scritte blasfeme sulle mura di due case appartenenti al Monastero cattolico latino di Deir Rafat, presso la città di Beit Shemesh, nel centro di Israele. Le suore del monastero, appartenenti alla Famiglia monastica di Betlemme, dell'Assunzione della Vergine Maria e di San Bruno, confermano all'Agenzia Fides che tra le scritte tracciate in ebraico, alcune esprimono “frasi blasfeme contro Gesù e la Vergine Maria”. Altre scritte invocano “vendetta” e accusano di “nazismo” la Germania e gli Stati Uniti. Anche alcune auto parcheggiate nella zona sono state vandalizzate e hanno avuto le gomme squarciate. Il vandalismo subito dal Monastero di Deir Rafat rappresenta l'ennesimo episodio di una serie di atti intimidatori compiuti a danno di monasteri cristiani a partire dal febbraio 2012. In più occasioni, siglandosi con la formula “il prezzo da pagare”, gruppi oltranzisti vicini al movimento dei coloni hanno portato attacchi ai danni di luoghi di culto - chiese e moschee – frequentati dalla popolazione araba. Già dopo i casi precedenti, il Vescovo William Shomali, Vicario patriarcale del Patriarcato di Gerusalemme dei latini, aveva espresso l'urgenza di combattere queste forme di intimidazione non solo sul piano delle indagini e delle misure di polizia ma anche “favorendo una migliore educazione nelle scuole”, dicendosi convinto che “si tratta di un processo a lungo termine” e che “ci vorrà molta pazienza”.