lunedì 13 aprile 2009
Continua la rivolta delle "magliette rosse", i sostenitori dell'ex premier Thaksin che sono scesi in piazza contro il governo. Apprensione della comunità internazionale per i turisti che si trovano nel Paese: «Non uscire dagli alberghi».
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Ci sono le prime vittime negli scontri che infiammano la Thailandia dalla vigilia di Pasqua. Due manifestanti sono rimasti uccisi a Bangkok mentre le cosiddette "magliette rosse", i dimostranti antigovernativi che chiedono le dimissioni del premier Abhisit Vejjajiva, battagliavano sulle strade con l'esercito. Negli scontri sono rimasti ferite anche una settantina di persone. Secondo l'ufficio del premier, negli scontri avvenuti nei pressi del mercato di Nang Lerng, non lontano dalla residenza del primo ministri, sono state ferite a colpi d'arma da fuoco altre due persone.Stamane il ministero thailandese dell'Istruzione era andato in fiamme. Secondo testimoni l'edificio hapreso fuoco dopo che alcuni manifestanti lo avevano attaccato von un fitto lancio di bottiglie molotov.Il governo thailandese era stato costretto sabato a rinviare il vertice economico dei Paesi asiatici, in programma a Pattaya, e a dichiarare lo stato d'emergenza nazionale. Domenica poi, in un discorso alla nazione, il primo ministro Abhisit Vejjajiva aveva annunciato misure legali contro i manifestanti.L'appello della Ue. L'Unione Europea si è detta "preoccupata" per gli incidenti in Thailandia. La presidenza ceca di turno ha esortato i dimostranti a "non mettere in atto gesti violenti" e il governo di Bangkok a " proteggere i cittadini thailandesi e i cittadini europei presenti nell'area". L'Unione Europe ha auspicato che nel Paese il confronto politico proceda attraverso "il dialogo e gli strumenti della democrazia parlamentare, nel quadro garantito dalla Costituzione". Gli avvisi ai turisti: «Non uscite». Intanto avvisi da mezzo mondo raggiungono i turisti che si trovano in vacanza nel Paese. Il Giappone arriva a consigliare ai suoi di non vestire di giallo o di rosso, per evitare di essere confusi per i manifestanti delle due fazioni che stanno infiammando la Thailandia costringendo il govern+o di Abhisit Vejiajiva a dichiarare lo stato di emergenza. A causa della "grave crisi in atto" la Farnesina ad esempio suggerisce: 1) a chi deve ancora partire, di posporre il viaggio; 2) a chi è in Thailandia ma fuori Bangkok, di non rientrare nella capitale; 3) a chi è a Bangkok, di restare il più possibile in albergo o in casa. Inoltre il ministero informa di "evitare viaggi nel distretto di Kantharalak (nella provincia di Si Sa Ket) ed in prossimità del suo confine con la Cambogia".I suggerimenti italiani vanno ad aggiungersi a quelli di analogo tenore emessi da diversi paesi, a cominciare dall'Australia che stima di avere 55.000 suoi cittadini nel Paese. Anche Hong Kong, Filippine, Malaysia e Corea del Sud hanno avvisato i loro cittadini di restare chiusi in albergo o in casa. Dai Paesi europei l'allerta è stata lanciata, oltre che dall'Italia, anche da Olanda, Belgio e Austria (che hanno raccomandato di evitare i viaggi non indispensabili), mentre Francia, Russia e Spagna si limitano ad invocare "prudenza" da parte dei loro turisti.
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