È stata rilasciata Kim Davis, l’impiegata cristiana del Kentucky che era finita in prigione la scorsa settimana per essersi rifiutata di rilasciare licenze matrimoniali per le nozze gay in accordo ai suoi principi religiosi. Il giudice si è detto soddisfatto perché l’ufficio della Davis sta adempiendo, tramite i vice della donna, ai suoi compiti amministrativi. La funzionaria, ha ribadito il magistrato, non dovrà interferire, direttamente o indirettamente, con il rilascio delle licenze matrimoniali. Proprio ieri si era saputo che due candidati repubblicani, Ted Cruz e Mike Huckabee, avevano deciso di andare a trovare la funzionaria in carcere, per sottolineare con forza il loro sostegno alla donna e la loro contrarietà ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Huckabee, ex governatore dell’Arkansas, aveva organizzato anche un raduno davanti al carcere. La Davis ha preferito entrare in prigione piuttosto che andare contro il suo credo religioso: avrebbe dovuto rilasciare licenze matrimoniali agli omosessuali obbedendo alla sentenza della Corte Suprema che a giugno ha riconosciuto come “diritto costituzionale” le nozze gay. La funzionaria è così diventata un simbolo dell’obiezione di coscienza negli Stati Uniti. Sul fronte della campagna elettorale per le primarie è intanto arrivato il sostegno esplicito quanto irrituale e sospetto di Rupert Murdoch, solido conservatore nel Regno Unito e arci repubblicano negli Usa, a Joe Biden che sta tentennando da settimane sulla sua candidatura alla Casa Bianca. In un tweet Murdoch ha scritto: «Sembra che Biden sia già in corsa. Molto probabilmente vincerà la nomination (democratica) e sarà difficile da sconfiggere». I mal pensanti hanno interpretato il cinguettio del padrone dell’impero Fox come un auspicio che Biden sconfigga la più temibile – ma ora in difficoltà – Hillary Clinton alle primarie per poi essere fatto a pezzi dal vincitore tra i repubblicani. Non è chiaro se a Murdoch piaccia o meno l’opzione al momento con più chance, il miliardario Donald Trump. I commenti di Murdoch sono giunti all’indomani di un intervento di Biden a Pittsburgh, durante il quale i sostenitori del vicepresidente hanno cantato: «Run, Joe, Run», «Corri, Joe, corri». Nel frattempo, tra le email che Hillary Clinton ricevette sul suo account privato di posta elettronica quando era segretario di Stato sono spuntate anche missive “top secret”. A rivelarlo è stata un’indagine dell’ispettore generale delle agenzie di intelligence Usa. Una di queste email, inviate dalla Cia, verteva su a alcuni aspetti del programma nucleare nordcoreano. La Clinton ha finora sempre negato l’esistenza di email segrete sul suo account di posta elettronica personale.