Lo
scandalo doping che vede coinvolta l'atletica russa e lo stesso stato sta crescendo a dismisura, assumendo i contorni di uno scontro politico internazionale.
Scontro che travalica il mondo sportivo.
Le accuse della Wada
Ieri, lo ricordiamo, a Ginevra, si è tenuta una conferenza stampa della
Wada, dove la Commissione Indipendente sul doping ha accusato la
Russia di numerose violazioni delle norme antidoping e ha
consigliato alla Iaaf di sospendere gli atleti russi alle prossime
competizioni, comprese le Olimpiadi del 2016.
Inoltre, per la Wada il ministro dello sport Vitaly Mutko sarebbe stato a
conoscenza di numerose manipolazioni sui test anti-doping e il
sistema di doping nel Paese sarebbe stato coperto dall'Fsb. Mutko
stesso ha negato questi sospetti e ha detto che il problema del
doping non è solo della Federazione Russa, e l'isolamento del
Paese non risolverà nulla. La IaaF successivamente ha dato alla
Federazione di Atletica russa una settimana, per rispondere alle
accuse della Wada.
Come previsto oggi sono arrivate le reazioni russe
"La situazione è delicata per lo sport russo, ma nessuno da quando io sono in carica ha dato carta bianca per l'uso di droghe illecite". Così il presidente ad
interim della Federazione Atletica russa, Vadim Zelichenok, dopo
il rapporto della Commissione indipendente della World
Anti-Doping Agency sul doping in Russia. Lasciando anche
intendere che la Russia avrebbe fatto pulizia da sola e che "tali
risultati, presentati dalla Commissione Wada sono in gran parte
tardivi", ha detto Zelichenok. E sembrano essere usciti "su
commissione".
Più pesanti altre reazioni: è "una sciocchezza", ha dichiarato
l'ex capo dell'Agenzia antidoping russa Nikolai Durmanov. "Le
uniche parole che possono descrivere questo rapporto sono "una
sciocchezza". Per quanto riguarda la distruzione dei campioni,
questa è pratica normale. Sì, i campioni di laboratorio sono
stati distrutti. Semplicemente non c'è un posto per memorizzarli.
Non vengono distrutti solo quelli che devono essere mantenuti per
un motivo o un altro. Ma questa è routine", ha detto Durmanov.
"In generale, io sono profondamente deluso dal livello del
ragionamento che chiaramente risponde a un ordine politico", ha
detto.
Chi vuole sospendere la Russia alle prossime competizioni
Australia e Nuova Zelanda si sono subito schierate
al fianco della Wada per escludere gli atleti della Russia dai
Giochi di Rio de Janeiro del prossimo anno. "Ovviamente c'è poco
tempo per affrontare tutte le questioni che il documento ha
portato alla luce - ha detto il presidente della federazione di
atletica australiana -. Per questo mi risulta difficile pensare
che la Russia possa fare chiarezza sull'intera vicenda". E anche la
Nuova Zelanda si schiera con i colleghi di Sydney". Per il
presidente della federazione Linda Hamersley "Tutti i Paesi che
non adottano il codice Wada devono essere oggetto di sanzioni
contenute nel codice stesso".
Per Ed Warner, presidente della federatletica del Regno Unito alla Russia devono essere anche tolta l'organizzazione dei prossimi mondiali juniores in
programma a Kazan. "Fin quando i controlli non diverrano rigorosi
sono per la sospensione" la dichiarazione del numero uno
dell'atletica britannica.
Mosca: ma le prove dove sono?
La accuse della Wada sul "doping di Stato" in Russia sono "infondate". Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all'indomani della pubblicazione del rapporto di 332 pagine dell'Agenzia mondiale dell'antidoping. "Quando vengono
formulate della accuse, ci devono essere prove sulle quali basarle -
ha detto il portavoce, parlando da Sochi, dove è atteso il presidente
Vladimir Putin- Fino a quando non ci sono prove, è difficile reagire a
qualsiasi accusa, che appare piuttosto infondate". Il riferimento è in particolare a una responsabilità di stato sul fronte del doping.
Il ministero dello Sport russo esaminerà attentamente
tutti i fatti e le conclusioni del rapporto della Wada e
prenderà gli "opportuni provvedimenti", ha poi assicurato il
ministro Vitaly Mutko, che, però, anche lui, ha chiesto fatti e prove.
"Rispettiamo la Commissione della Wada", si legge nel
comunicato, "ma non riteniamo che nelle competenze della
Commissione vi sia il predeterminare ulteriori azioni delle
organizzazioni sportive internazionali, dove i rappresentanti
del movimento sportivo della Russia sono membri a pieno
titolo", ha contrattaccato Mosca.
Nel mirino alcuni dirigenti di Federatletica
Lilya Shobukhova e il suo allenatore
e marito Igor Shobukhov sostengono di essere stati costretti a
pagare 450mila euro ai dirigenti della federatletica russa per
partecipare alle Olimpiadi di Londra nonostante il passaporto
biologico della maratoneta risultasse sospetto. In un'intervista
a Sport Express, Shobukhova e consorte puntano il dito contro
l'ex presidente della federatletica russa Valentin Balakhniciov
accusandolo di "estorsione" e dichiarano di aver avuto indietro
300.000 euro dopo la squalifica dell'atleta nel 2014.
La Fedezione russa di atletica disposta a collaborare con la Iaaf
La Federazione di atletica russa presenterà
presto alla Iaaf un documento comprendente il proprio "programma
antidoping e le iniziative concrete di attuazione, che sono già
state avviate". Così, con una nota ufficiale, la Federatletica russa
replica dopo il report pubblicato ieri dalla Commissione indipendente
della Wada sul "doping di stato" per gli atleti russi e la
conseguente richiesta della loro sospensione da tutte le
competizioni, comprese le Olimpiadi di Rio 2016. "Siamo pronti a
formare una partnership strategica e solida con la Iaaf - aggiunge la
nota - Una collaborazione vera ed onesta sarebbe molto più efficace
di qualsiasi sospensione o isolamento"