Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha risposto oggi alle accuse lanciate contro di lui e contro il suo ministro del Lavoro, Eric Woerth, nel caso Bettencourt, denunciando la «calunnia che ha un solo scopo, infangare senza nessun collegamento con la realtà». Il ministro del Lavoro francese Eric Woerth, parlando all'emittente televisiva I-Telè, si è detto «oltraggiato» dalle accuse dell'ex-contabile Claire T., secondo cui avrebbe ricevuto, in quanto tesoriere dell'Ump (il partito di Sarkozy), dall'ereditiera "L'Oreal" Liliane Bettencourt 150mila euro per la campagna presidenziale di Nicolas Sarkozy.L'Eliseo ha smentito che il presidente francese Nicolas Sarkozy abbia ricevuto in prima persona delle donazioni in contanti dalla donna più ricca di Francia e dal suo ultimo marito. Alla domanda se Woerth, il tesoriere della campagna elettorale di Sarkozy del 2007, avesse ricevuto questa somma di denaro, il funzionario ha risposto: «Sembra infondato, ma dovete controllare con il tesoriere della campagna». La portavoce di Woerth ha negato che il ministro del Lavoro abbia ricevuto donazioni in contanti per Sarkozy, dichiarando all'agenzia Reuters: «È tutto falso».Ma un'intervista su un giornale all'ex contabile di Liliane Bettencourt, la principale azionista del colosso della cosmesi "L'Oreal", dovrebbe però complicare la situazione del governo Sarkozy, sotto pressione per l'accusa di corruzione. Il capo di stato francese, secondo le rivelazioni dell'ex contabile Claire T., riceveva denaro sottobanco dalla famiglia Bettencourt già negli anni Ottanta e Novanta, quando era sindaco di Neuilly, il prestigioso sobborgo di Parigi dove risiede l'ereditiera L'Oreal. «Veniva spesso a pranzo o a cena con Cecilia», racconta al sito Mediapart la testimone, che poi spiega: «Nicolas Sarkozy riceveva anche la sua "busta", in uno dei piccoli saloni al piano terra, vicino alla sala da pranzo. Di solito succedeva dopo il pasto, tutti lo sapevano in casa. Il signore e la signora Bettencourt erano entrambi un pò sordi, quindi parlavano a voce molto alta e dall'altra parte della porta si sentivano spesso cose che non si sarebbero dovute sentire».