giovedì 7 agosto 2014
Pugno di ferro del premier Medvedev: sono le contro-sanzioni decise dopo le misure punitive varate in Occidente. Per l'Italia l'export alimentare vale oltre 700 milioni l'anno. In vista anche il divieto di sorvolo.
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​La Russia introduce da oggi le contro-sanzioni decise in rappresaglia delle misure punitive varate in Occidente. Esse prevedono un embargo totale su carne di manzo, carne suina e avicola, frutta e verdura, latte e formaggi dai Paesi dell'Ue, dagli Usa, ma anche da Australia, Canada e Norvegia. Lo ha dichiarato il premier Dmitri Medvedev, all'indomani dell'annuncio che il Cremlino ha deciso di lanciare misure di rappresaglia economica. "La via delle sanzioni è un vicolo cieco - ha detto Medvedev - ma la Russia è stata costretta a reagire". Dalle contro-sanzioni russe, che prendono di mira per ora essenzialmente il settore agroalimentare europeo, sono esentate alcune categorie, in particolare il cibo per l'infanzia. Medvedev ha anche voluto rassicurare i turisti russi: i prodotti comprati all'estero per uso personale non saranno toccati.
L'embargo al via oggi è per un anno, ma il premier ha subito messo in chiaro che sarà possibile ridurre il periodo "se i nostri partner mostreranno un atteggiamento costruttivo". L'obiettivo della Russia è convincere l'Ue e i Paesi che hanno sottoscritto le sanzioni nei suoi confronti sulla scia della crisi ucraina che la via delle misure punitive ha un effetto boomerang e porterà danni economici a tutti. Mosca continua a far notare che le sanzioni sono facilmente sostenibili per gli Usa, perché l'interscambio russo-americano è poca cosa, mentre Ue e Russia sono interdipendenti. Un rapporto Sace diffuso ieri faceva notare che a livello europeo i Paesi maggiormente esposti al rischio di un calo dell`interscambio commerciale sono Germania e Italia, principali partner commerciali della Russia. "Le sanzioni non sono cosa buona per nessuno, l'ho detto tante volte - ha affermato oggi Medvedev - e prendere misure dirisposta non è stato facile neppure per noi, siamo stati costretti a farlo. Sono comunque convinto che riusciremo a far girare la situazione a nostro favore". Medvedev ha spiegato che l'embargo sui prodotti occidentali può essere una vera chance per i produttori russi. Una serie di Paesi ex sovietici - Bielorussia e Uzbekistan - ma anche Brasile e Argentina hanno già fatto proposte per "sostituire" in tempi brevi le importazioni in Russia di frutta, verdura e carne da Ue e Usa.Il provvedimento colpirà enormi interessi economici: nel 2013 l'esportazione di prodotti alimentari in Russia ha raggiunto la cifra record di 706 milioni di euro, secondo una recente analisi della Coldiretti.Ma le contro-sanzioni russe potrebbero non fermarsi qui: Mosca potrebbe vietare i voli di transito delle compagnie aeree dall'Unione Europea e dagli Usa verso la regione Asia-Pacifico. Medvedev ha aggiunto che la decisione definitiva sull'eventualità di chiudere lo spazio aereo russo (il cui attraversamento consente alle compagnie aeree internazionali di risparmiare notevoli quantità di carburante) non è ancora stata presa, ma che si tratta di una contromisura "seria" valutata attentamente. La Russia comunque, ha aggiunto Medvedev, ha già deciso di vietare il transito alle linee aeree ucraine sul proprio territorio. La Dobrolyot, compagnia low-cost russa, di recente ha lasciato a terra i suoi aerei perchè colpita dalle sanzioni dell'Unione Europea.
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