Roxana Saberi è tornata libera. La giornalista irano-americana è stata scarcerata a Teheran nel primo pomeriggio, dopo che la condanna a otto anni di carcere per spionaggio a favore degli Usa è stata ridotta in appello a due anni con la condizionale. La sentenza, arrivata all'indomani del giudizio d'appello, ha rivisto la condanna inflitta il 13 aprile in primo grado per il reato di «cooperazione con uno Stato ostile», sulla base del fatto che Stati Uniti e Iran non possono essere definiti Paesi tra loro «ostili». Il reato è stato quindi derubricato a «raccolta di documenti segreti», ha riferito l'avvocato, Saleh Nikbakht.«Il verdetto di primo grado è stato rivisto», ha spiegato l'avvocato, «la pena è stata ridotta a due anni con la condizionale». Roxana era stata rinchiusa nel penitenziario di Evin il 31 gennaio, dopo un arresto inizialmente motivato con la detenzione di alcolici, proibiti nella repubblica islamica.Il 21 aprile aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro la sua condanna, interrotto solo la settimana scorsa.