Condoleezza Rice fu la prima a dare il via libera, anche se solo verbalmente, all'uso del "waterboarding" (l'annegamento simulato durante gli interrogatori) contro Abu Zubaydah, il leader di Al Qaeda catturato nel marzo del 2002 in Pakistan. È quanto emerge da nuovi documenti resi pubblici dalla commissione intelligence del Senato statunitense. Nel luglio del 2002, quando era consigliere per la sicurezza nazionale, la Rice fu la prima a dare il via libera alla brutale tecnica all'allora direttore della Cia George Tenet. La ex segretaria di Stato si era difesa spiegando al Senato di aver semplicemente partecipato alle riunioni (ammettendo di non ricordarne i dettagli) in cui vennero discusse le richieste della Cia. Si decise, disse, di chiedere al ministro della Giustizia di valutare il punto di vista legale. Pochi giorni dopo il via libera a Tenent, il ministro approvò la richiesta della Cia.