All'indomani del raid Nato sul bunker di Muammar Gheddafi, Bab al-Aziziya, il regime libico ha assicurato che il Colonnello non è stato in alcun modo coinvolto: "Il leader è al lavoro a Tripoli: sta bene, è in salute, guida la battaglia per la pace e la democrazia in Libia", ha affermato il portavoce del governo, Mussa Ibrahim, all'interno del compound. La sala riunioni, antistante l'ufficio di Gheddafi, è stata gravemente danneggiata dal raid di lunedì all'alba, quello che la Nato, a Bruxelles, ha definito "un attacco di alta precisione" contro il centro-comunicazione del regime. Secondo Ibrahim, nell'attacco sono morte tre persone, e 45 sono rimaste ferite, di cui 15 gravemente. Continuano gli scontri tra ribelli e truppe governative a Misurata. Dopo l'annuncio di aver conquistato la strategica città libica, gli insorti hanno fatto sapere che nella notte sono continuati a piovere razzi contro il centro portuale e che "alcuni soldati del regime si sono nascosti" alla periferia della città in attesa di sferrare contrattacchi. Da Bengasi il portavoce militare degli insorti, colonnello Ahmed Omar Bani, ha riferito che a Misurata "c'è un disastro. È la chiave per Tripoli - ha detto - e Gheddafi non è abbastanza folle" da ripiegare. Intanto l'emittente satellitare al-Arabiya rende noto che è di almeno 30 morti e 60 feriti il primo bilancio dell'attacco condotto dalle truppe di Muammar Gheddafi contro la città di Misurata.