Prove di disgelo sull'Ucraina a
Milano. Al termine di una giornata in cui il capoluogo lombardo
ha ospitate vertici e riunioni sulla repubblica ex sovietica,
che hanno rubato la scena ai temi del summit Europa-Asia, il
presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha annunciato che non è stato raggiunto "alcun risultato concreto sul gas". Ma c'è la speranza di "arrivare ad una soluzione entro il meeting a Bruxelles del 21ottobre con i rappresentanti della commissione europea". Più ottimista il presidente Putin secondo cui sarebbe stato raggiunto un accordo per la fornitura di gas a Kiev "almeno per il periodo invernale". "L'Europa dovrebbe aiutare l'Ucrainaa pagare le forniture di gas della Russia" ha detto ilpresidente russo in una conferenza stampa dopo ilbilaterale con Poroshenko. Ci sarebbe anche un impegno ad applicare
pienamente il memorandum di Minsk che ha sancito la tregua
nell'est e a tenere elezioni nella regione di Donetsk sulla
base della legge ucraina.
Il presidente francese, Francois Hollande, ha poi
confermato che sul gas un'intesa è "a portata di mano" e che
si è decisa un'accelerazione sullo scambio dei prigionieri. Il
presidente russo, Vladmir Putin, non è entrato nei dettagli ma
ha definito "buono" l'incontro.
Lo spiraglio, per quanto piccolo, era inimmaginabile dopo
il gelo del breakfast di lavoro con Putin, Poroshenko e i
vertici Ue più Matteo Renzi, David Cameron, Francois Hollande
e Angela Merkel. Proprio al cancelliere tedesco è sembrata
indirizzata una frecciata del portavoce del Cremlino, Dmitri
Peskov, il quale ha parlato di "incomprensioni e disaccordi" e
di alcuni partecipanti che "hanno mostrato totale mancanza di
volontà di comprendere come stanno davvero le cose nel
Sud-Est" ucraino.
La stessa Merkel aveva lamentato che non c'è stata "alcuna
apertura" da Putin e il presidente del Consiglio Ue, Herman Va
Rompuy, ha dovuto riconoscere che il conflitto ucraino "è
ancora senza una soluzione politica".
Nel pomeriggio, appena terminato il vertice Asem, c'è
stato un nuovo incontro nel formato del "quartetto" di
Normandia, ristretto a Putin, Poroshenko, Hollande e Merkel, e
da lì sono arrivate i primi, timidi progressi. Come ha
sintetizzato Renzi, che nel pomeriggio ha avuto un bilaterale
di un'ora e mezza con Putin, ha affermato che "è importante
che da Milano sia ripartito un percorso per l'Ucraina".
Subito dopo, in albergo, un faccia faccia tra Putin e Poroshenko per definire i dettagli dell'intesa.
Nelle regioni orientali dell'Ucraina si combatte da mesi,
anche dopo la tregua di settembre, e nelle ultime ore risultano
dispersi 11 soldati di Kiev caduti in un'imboscata. L'Osce
punta a dare attuazione all'accordo di Minsk monitorando la
frontiera russo-ucraina: Francia e Germania hanno già messo a
disposizione i loro e anche l'Italia ha fatto sapere di essere
pronta "a fornire droni e il personale militare necessario
all'impiego dei mezzi".