sabato 17 maggio 2014
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C'è Asia Bibi, la donna cattolica condannata a morte in Pakistan con l’accusa di blasfemia. Da 1.793 giorni (più di quattro anni e mezzo) aspetta nel carcere femminile di Multan che la magistratura di Lahore giudichi la sua “colpa”: quella di essere cristiana. I giudici, sottoposti alla pressione costante dei gruppi islamici radicali, hanno già rimandato più volte le udienze del processo di appello. Ogni rinvio è un pezzo di vita rubato ad Asia Bibi, 50 anni, ai suoi cinque figli, a suo marito. Ci sono, poi, 287 ragazze nigeriane, sequestrate un mese fa dagli estremisti di Boko Haram nel villaggio di Chibok, nel nord-est. Sono in prevalenza cristiane. Ostaggio di un gioco politico che punta a destabilizzare il Paese, mettendo in luce le debolezze di un governo inefficace: quello del presidente Goodluck Jonathan. E ci sono decine di casi di discriminazione dei cristiani in Europa. Duecentoquarantuno solo nel 2013, secondo il Rapporto dell’“Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa”, ripreso ieri da "Fides". Cristiani trattati come cittadini di serie B in ogni settore: diritti, politica, arti, mass media. L’Osservatorio ha censito 133 casi – documentati – di vandalismo contro luoghi cristiani avvenuti in 11 Paesi europei. Sotto il profilo dei diritti civili, invece, l’intolleranza ha il peso dei limite: nell’obiezione di coscienza, nella libertà di parola, nelle politiche di parità discriminatorie, nei diritti dei genitori in materia di educazione sessuale, nella libertà di riunione. Il Rapporto ha censito 41 leggi in 14 Paesi europei che ostacolano il libero esercizio della fede per i cristiani. Le espressioni artistiche e la vasta articolazione dei mass media, nonché i social media, stanno poi diventando un nuovo terreno di intolleranza contro i cristiani: l’Osservatorio ha registrato 15 casi in 6 Paesi nel 2013. Queste le conclusioni di Gudrun Kugler, direttore dell’Osservatorio: «La società sempre più secolarizzata in Europa ha sempre meno spazio per il cristianesimo. E alcuni governi e protagonisti della società civile cercano di escludere invece di accogliere».
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