Aumentano le esecuzioni capitali nel 2015: il terribile
primato per il maggior numero di pene eseguite spetta a
Cina,
Iran e
Pakistan.
Mentre i primi
Paesi-boia del 2016 (dati aggiornati al 30 giugno 2016, ndr) sono
Cina,
Iran e
Arabia Saudita.
Chi ha elaborato questi numeri?
A fotografare la situazione della pena di morte nel mondo è il
Rapporto 2016 di
Nessuno tocchi Caino, edito da Reality Book, che analizza il
fenomeno nel 2015 e nei primi sei mesi del 2016, presentato
a Roma.
Quanti sono i Paesi abolizionisti?
Nel dettaglio, dal rapporto emerge che l'evoluzione positiva
verso l'abolizione della pena di morte in atto nel mondo da oltre
quindici anni, si è confermata nel 2015 e nei primi sei mesi del
2016. I Paesi o i territori che hanno deciso di abolirla per
legge o in pratica sono oggi 160. Di questi, i Paesi totalmente
abolizionisti sono 104; gli abolizionisti per crimini ordinari
sono 6; quelli che attuano una moratoria delle esecuzioni sono 6;
i Paesi abolizionisti di fatto, che non eseguono sentenze
capitali da oltre dieci anni o che si sono impegnati
internazionalmente ad abolire la pena di morte, sono 44. I Paesi
mantenitori della pena di morte sono progressivamente diminuiti
nel corso degli ultimi dieci anni: nel 2016, al 30 giugno, erano
scesi a 38, rispetto ai 54 nel 2005.
Quante sono state le esecuzioni capitali nel 2015 e nel 2016?
Aumentano le esecuzioni nel 2015. Nel 2015, i Paesi che hanno
fatto ricorso alle esecuzioni capitali sono stati 25, rispetto ai
22 del 2014, mentre erano stati 26 nel 2008. Nel 2015, le
esecuzioni sono state almeno 4.040, a fronte delle almeno 3.576
del 2014, mentre erano state almeno 5.735 nel 2008. Il
significativo aumento delle esecuzioni nel 2015 rispetto al 2014
si giustifica con l'incremento registrato in Iran, Pakistan e
Arabia Saudita. Nei primi sei mesi del 2016, almeno 1.685
esecuzioni sono state effettuate in 17 Paesi e territori. Nel
2015, non si sono registrate esecuzioni in 3 Paesi - Bielorussia,
Guinea Equatoriale e Palestina (Striscia di Gaza) - che le
avevano effettuate nel 2014. Nei primi sei mesi del 2016, non si
sono registrate esecuzioni in 7 Paesi - Ciad, Egitto, Emirati
Arabi Uniti, Giordania, India, Indonesia e Oman - che le avevano
effettuate nel 2015.
In quali Paesi del mondo avvengono le esecuzioni capitali?
Viceversa, 5 Paesi, che non avevano
effettuato esecuzioni nel 2014, le hanno riprese nel 2015:
Indonesia (14), Ciad (10), Bangladesh (4), Oman (2) e India (1).
Altri 3 Paesi, che non avevano effettuato esecuzioni nel 2015, le
hanno riprese nel 2016: Botswana (1), Bielorussia (1) e Palestina
(Striscia di Gaza) (3). «Anche se non è possibile confermarlo -
si legge nel rapporto -, è probabile che esecuzioni "legali"
siano avvenute anche in Siria nel 2015 e in Corea del Nord,
Siria, Sudan, Vietnam e Yemen nei primi sei mesi del 2016».
ASIA
Ancora una volta, l'Asia si conferma essere il continente dove si
pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo. Se
stimiamo che in Cina vi sono state almeno 2.400 esecuzioni (più
o meno come nel 2014), il dato complessivo del 2015 nel
continente asiatico corrisponde ad almeno 3.946 esecuzioni (il
97,6 per cento), un pò di più rispetto al 2014 quando erano
state almeno 3.471. Nei primi sei mesi del 2016, nel continente
asiatico sono state effettuate almeno 1.642 esecuzioni (il 98 per
cento) in 12 Paesi. Le Americhe sarebbero un continente
praticamente libero dalla pena di morte, se non fosse per gli
Stati Uniti, l'unico Paese del continente che ha compiuto
esecuzioni nel 2015 (28) e nei primi sei mesi del 2016 (14). In
molti Paesi dei Caraibi, non sono state comminate nuove condanne
a morte e i bracci della morte erano ancora vuoti alla fine
dell'anno.
AFRICA
In Africa, nel 2015, la pena di morte è stata praticata in 5
Paesi (1 in più rispetto al 2014) e sono state registrate almeno
66 esecuzioni (1 in meno rispetto al 2014): Somalia (almeno 25),
Egitto (almeno 22), Ciad (10), Sudan del Sud (almeno 5) e Sudan
(almeno 4). Nei primi sei mesi del 2016, sono state effettuate
almeno 16 esecuzioni in 3 Paesi del continente: Somalia (almeno
13), Sudan del Sud (almeno 2) e Botswana (1). Nel 2015, non si
sono registrate esecuzioni in Guinea Equatoriale che le aveva
effettuate nel 2014 e, nei primi sei mei del 2016, in Ciad ed
Egitto che le avevano praticate nel 2015, mentre è probabile che
esecuzioni "legali" siano avvenute in Sudan nel 2016 anche se non
è possibile confermarlo. Nell'aprile 2015, il Gruppo di Lavoro
sulla Pena di Morte della Commissione Africana per i Diritti
Umani e dei Popoli (Achpr) ha adottato la bozza di Protocollo
alla Carta Africana dei Diritti Umani e dei Popoli per
l'Abolizione della Pena di Morte in Africa. La bozza di
Protocollo è ancora al vaglio dell'Unione Africana.
EUROPA
In Europa,
l'unica eccezione in un continente altrimenti totalmente libero
dalla pena di morte è rappresentata dalla Bielorussia, un Paese
che negli ultimi anni ha continuato a giustiziare suoi cittadini.
Nel 2015, non risulta siano state effettuate esecuzioni che però
sono riprese nei primi sei mesi del 2016 (almeno 1). Per quanto
riguarda il resto dell'Europa, tutti gli altri Paesi l'hanno
abolita in tutte le circostanze, mentre la Russia rispetta una
moratoria legale delle esecuzioni.
Si rafforza il fronte abolizionista. Nel 2015 e nei primi sei
mesi del 2016, altri 6 Paesi hanno rafforzato ulteriormente il
fronte a vario titolo abolizionista: Costa d'Avorio, Figi,
Mongolia, Nauru e Suriname hanno abolito totalmente la pena di
morte; lo Zimbabwe ha superato i dieci anni senza effettuare
esecuzioni e quindi può essere considerato un abolizionista di
fatto.
Cosa accade negli USA?
Negli Stati Uniti, nel maggio 2015 il Nebraska è
diventato il diciannovesimo Stato della federazione ad abolire la
pena di morte e il settimo a farlo negli ultimi otto anni. In
altri quattro Stati - Washington, Colorado, Pennsylvania e Oregon
- i governatori hanno sospeso le esecuzioni a causa degli
evidenti difetti che connotano il sistema capitale. Nello stesso
periodo, ulteriori passi politici o legislativi verso
l'abolizione o la moratoria di fatto della pena capitale si sono
verificati in 43 Paesi.
Chi va verso l'abolizione della pena di morte?
In 5 Paesi - Burkina Faso, Corea del Sud,
Guinea, Kenya e Uganda - sono state annunciate o proposte leggi
per l'abolizione della pena di morte nella Costituzione o nei
codici penali, mentre il Vietnam ha ridotto il numero di reati
capitali. Altri 8 Paesi - Guyana, Laos, Liberia, Malawi, Niger,
Sierra Leone, Tagikistan e Tailandia - hanno accettato
raccomandazioni o annunciato passi verso l'abolizione della pena
di morte in sede di Revisione Periodica Universale del Consiglio
dei diritti umani dell'Onu. Altri 12 Paesi hanno confermato la
loro politica di moratoria di fatto sulla pena di morte o sulle
esecuzioni in atto da molti anni: Bahrein, Comore, Eritrea,
Etiopia, Libano, Marocco, Papua Nuova Guinea, Qatar, Repubblica
Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Tunisia e
Zambia. Nella Regione dei Caraibi, in 6 Paesi - Belize, Cuba,
Dominica, Giamaica, Guatemala e Saint Lucia - non sono state
comminate nuove condanne a morte e i bracci della morte erano
ancora vuoti alla fine del 2015. In altri 5 Paesi della Regione
dei Caraibi - Antigua e Barbuda, Bahamas, Grenada, Saint Kitts e
Nevis e Saint Vincent e Grenadine - non sono state comminate
nuove condanne a morte e i condannati nei bracci della morte
erano poche unità. Inoltre, commutazioni collettive di pene
capitali o sospensioni di esecuzioni a tempo indeterminato sono
state decise in 7 Paesi: Camerun, Gambia, Ghana, Myanmar,
Nigeria, Sri Lanka e Swaziland.
Quali Paesi hanno ripreso le esecuzioni nel 2015?Sul fronte opposto, 5 Paesi, che non avevano effettuato
esecuzioni nel 2014, le hanno riprese nel 2015: Indonesia (14),
Ciad (10), Bangladesh (4), Oman (2) e India (1). Altri 3 Paesi,
che non avevano effettuato esecuzioni nel 2015, le hanno riprese
nel 2016: Botswana (1), Bielorussia (1) e Palestina (Striscia di
Gaza) (3). Ciad e Oman hanno ripreso le esecuzioni dopo,
rispettivamente, 12 e 6 anni di moratoria di fatto.