Nel suo atteso discorso, Hollande ha parlato di fraternità, speranza e tolleranza: valori della Francia e che si contrappongono all'odio cieco e al culto della morte dei terroristici fanatici, che uccidono in nome di un Dio "tradito". Ma ha anche promesso che "la Francia metterà tutto in opera per distruggere l'esercito fanatico che ha commesso questi crimini".Il capo dell'Eliseo ha ripreso un concetto elaborato dal filosofo Bernard-Henri Levy: il bersaglio era l'arte di vivere francese.
Quasi tutte le vittime erano giovani, trentenni che assistevano a un concerto o erano usciti a cena. "Vi dirò della mia fiducia nellagenerazione che viene. Altre generazioni hanno conosciuto nel fioredell'età eventi tragici che hanno forgiato la loro identità" ha detto il presidente. Questi eventi sono stati "un'iniziazione terribile alla durezza del mondo, ma anche l'impegno ad affrontarla". "Questa generazione avrà il coraggio di prendere pienamente in mano l'evvenire della nostra nazione. La libertà non chiede di essere vendicata ma servita. Questa generazione saprà dare prova di grandezza, vivrà pienamente in nome dei morti che oggi piangiamo. Questa generazione è diventata il volto della Francia".
Fra i passaggi più significativi del discorso di François Hollande vi è quello nel quale il capo di stato francese afferma che, di fronte ai terroristi, "moltiplicheremo le canzoni, i concerti, gli spettacoli, continueremo ad andare negli stadi". "Non cederemo né alla paura né all'odio" ha detto.Alla cerimonia erano presenti tutti i maggiori leader politici francesi: dal premier Manuel Valls ai capi di partito come Nicolas Sarkozy, presidente dei Repubblicani e predecessore dello stesso Hollande. Il Fronte nazionale è stato rappresentato dalla presidente Marine LePen, dal vice presidente Florian Philippot e dal segretario generale Nicolas Bay. Presenti anche il partito della sinistra di Jean-Luc Mélenchon e quello comunista di Pierre Laurent e Didier Paillard, sindaco di St. Denis.Tra i familiari delle vittime, erano presenti anche i genitori di Valeria Solesin, la giovane italiana uccisa dai terroristi al Bataclan.
La cerimonia, durata meno di un'ora, è stata chiusa dal "Va', pensiero" dal Nabucco di Giuseppe Verdi.