mercoledì 15 settembre 2010
Benedetto XVI a conclusione dell’udienza del mercoledì: «Seguo con preoccupazione gli avvenimenti verificatisi in questi giorni». Ed ha aggiunto: «Prego per la vittime e per il rispetto della libertà religiosa e che la logica della riconciliazione e della pace prevalgano sull’odio e sulla violenza».


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Il Papa ha rivolto un appello per le comunità cristiane, vittime in questi giorni di attentati, in varie regioni dell’Asia Meridionale, «specialmente in India, in Pakistan, ed in Afghanistan». Lo ha fatto oggi a conclusione dell’udienza del mercoledì e prima dei saluti in lingua italiana. Benedetto XVI ha detto di seguire «con preoccupazione gli avvenimenti verificatisi in questi giorni». Ed ha aggiunto: «Prego per la vittime e per il rispetto della libertà religiosa e che la logica della riconciliazione e della pace prevalgano sull’odio e sulla violenza». L'udienza. Benedetto XVI durante l'Udienza, dedicata ad “una delle sante più amate” nella Chiesa, e cioè a Santa Chiara di Assisi, vissuta nel XIII secolo, contemporanea di san Francesco, ha anche parlato di donne e di santità . «La sua testimonianza – ha detto il Papa - ci mostra quanto la Chiesa tutta sia debitrice a donne coraggiose e ricche di fede come lei, capaci di dare un decisivo impulso per il rinnovamento della Chiesa». Il papa ha quindi ripercorso la vita di Chiara a fianco di San Francesco, soffermandosi al momento in cui Chiara a 18 anni «con un gesto audace», lasciò segretamente la casa paterna per raggiungere i frati minori nella chiesa della Porziuncola e consacrarsi a Dio. «Come Chiara e le sue compagne – ha detto il Papa -, innumerevoli donne nel corso della storia sono state affascinate dall’amore per Cristo che, nella bellezza della sua Divina Persona, riempie il loro cuore. E la Chiesa tutta, per mezzo della mistica vocazione nuziale delle vergini consacrate, appare ciò che sarà per sempre: la Sposa bella e pura di Cristo».
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