martedì 30 settembre 2014
È vivo il pastore protestante detenuto per presunta blasfemia. La vittima della furia della guardia carceraria si chiama Muhammad, anche lui condannato a morte per blasfemia. Ora è in gravi condizioni.
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Il pastore protestante Zafar Bhatti, in carcere a Rawalpindi dal 2012 per presunta blasfemia, non è stato ucciso e non è nemmeno ferito, come erroneamente riportato in Pakistan nei giorni scorsi e rilanciato dai media internazionali. Nell'attentato perpetrato da una guardia carceraria - che ha detto di aver agito per "ispirazione divina" - è stato invece gravemente ferito Muhammad Asghar, cittadino scozzese, affetto da malattia mentale e condannato a morte per blasfemia. Lo conferma all'Agenzia Fides la Commissione "Giustizia e Pace" dei vescovi pachistani.Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Commissione, dichiara: "Posso confermare che alcuni membri del mio ufficio, recatisi nel carcere di Adiala, a Rawalpindi, hanno parlato con i membri della famiglia del pastore e poi con Zafar stesso". I familiari sono indignati per come sia circolata la falsa notizia della morte. La notizia dell'omicidio di Bhatti era stata diffusa dall'Ong pakistana "Life for All" e poi ripresa da numerosi mass media-pachistani e da agenzie internazionali.
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