Decine di migliaia di persone
hanno partecipato oggi a
Karachi ai funerali del filantropo
pachistano
Abdul Sattar Edhi, conosciuto come il "Madre Teresa
di Calcutta" islamico, morto ieri dopo lunga malattia all'età di
88 anni.
Alla cerimonia funebre organizzata nello stadio nazionale
della città, dove la bara con i resti del filantropo era avvolta
nella bandiera nazionale, hanno partecipato fra gli altri il
presidente della repubblica Mamnoon Hussein, vari
ministri,
leader politici ed il comandante in capo dell'esercito, generale
Raheel Sharif.Conversando con i giornalisti dopo la cerimonia il figlio,
Faisal Edhi, ha rivelato che "la fossa in cui verrà tumulato è
stata scavata personalmente da mio padre 25 anni fa".
Nel 2013 i medici gli avevano diagnosticato un grave e
irreversibile scompenso renale ed avevano anche escluso ogni
possibilità di trapianto data la sua avanzata età.Fondatore di due organismi assistenziali, l'Edhi
Trust e
l'Edhi Fundation, il filantropo aveva a poco a poco esteso la
sua opera oltre i confini pachistani, occupandosi di
emigrati,
anziani, malati mentali e bambini abbandonati.
Consegnandogli
nel 2000 a Roma il Premio Balzan con una forte
somma di denaro, gli organizzatori avevano sottolineato che il
suo era "il più grande e meglio organizzato sistema
assistenziale del Terzo Mondo".
Fra gli altri riconoscimenti internazionali che gli sono
stati attribuiti si devono segnalare il Premio della Pace Lenin
(1988), quello dell'Unesco-Madanjeet Singh (2009) e il Lupo di
Gubbio per la riconciliazione (2007). Nella motivazione i
responsabili di Gubbio scrissero che "Edhi, musulmano, è
conosciuto in Italia e nel mondo per aver ricomposto e custodito
i resti del giornalista ebreo americano Daniel Pearl, rapito e
ucciso nel 2002 a Karachi, in Pakistan, da un gruppo
terrorista".