giovedì 27 marzo 2014
​Ancora un sentenza capitale per motivi religiosi. Sawan Masih è stato accusato di avere "insultato il profeta Maometto" durante una discussione. E sul sentito dire in 3.000 misero a ferro e fuoco il quartiere dei cristiani.
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Ancora una condanna a morte di un cristiano per blasfemia in Pakistan. La legge antiblasfemia, che punisce con la pena capitale chi offende Dio e il Corano, continua ad essere usata contro i cristiani, ma anche contro islamici non allineati col potere e credenti di altre religioni. In questo caso un uomo, Sawan Masih, è stato ritenuto colpevole dall'Alta corte di Lahore di "blasfemia" per aver "insultato il profeta Maometto". Il suo difensore, Naeem Shakir, che ha annunciato ricorso. L'episodio risale al marzo del 2013, quando Sawan Masih, abitante del quartiere cristiano di Joseph Colony, una baraccopoli di Lahore, venne accusato da un amico di aver insultato Maometto durante una discussione. Poche ore più tardi circa 3.000 musulmani inferociti presero d'assalto Joseph Colony, incendiando un centinaio di baracche. Tutto sul sentito dire.
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