giovedì 10 febbraio 2011
Un giovanissimo attentatore suicida ha compiuto una attentato in un centro di reclutamento dell'esercito pakistano a Mardan, nella turbolenta provincia nord-occidentale del Khyber-Pakhtunkhwa, già North-West Frontier: almeno 20 i cadetti rimasti uccisi e 26 quelli feriti.
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Un giovanissimo attentatore suicida ha compiuto una strage in un centro di reclutamento dell'esercito pakistano a Mardan, nella turbolenta provincia nord-occidentale del Khyber-Pakhtunkhwa, già North-West Frontier: almeno 20 i cadetti rimasti uccisi e 26 quelli feriti, secondo quanto riferito da fonti militari e di polizia. «ATTACCO CODARDO»Il kamikaze, un adolescente, si è introdotto nella caserma grazie alla divisa da allievo dell'Accademia Militare che indossava, e che gli ha permesso di mescolarsi alle reclute mentre queste stavano effettuando una marcia di addestramento: quindi si è fatto saltare in aria. Il premier pakistano Yusuf Raza Gilani ha condannato l'eccidio, definendolo un «attacco codardo», che «non è in grado di minare il morale delle Forze di sicurezza nè la determinazione della Nazione nell'estirpare il terrorismo». Gli analisti considerano però l'attentato di Mardan un possibile indizio del fatto che, dopo un periodo di sbandamento dovuto alla massiccia offensiva anti-guerriglia delle truppe governative, in Pakistan le cellule ultra-integralistiche stanno rialzando la testa.
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