Quattro mesi dopo lo storico accordo sul clima raggiunto alla Cop21 di Parigi, i rappresentanti di 160 Paesi si sono ritrovati al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York, per apporre la firma a quel documento e dare inizio alla fase operativa, che porterà l'economia mondiale a voltare le spalle alle energie fossili per tentare di arrestare il riscaldamento climatico. KI-MOON: ULTIMA CHANCE. "La nostra generazione è la prima che può mettere fine alla povertà nel mondo", ha ricordato il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon prima della cerimonia della firme, "ma è anche l'ultima che può agire per evitare cambiamenti climatici catastrofici". Questo significa che la riduzione dei gas a effetto serra deve essere fatta in tempo utile per evitare un innalzamento delle temperature che rischia altrimenti di causare danni irreversibili.L'EMOZIONE DELLE FIRMEIntorno alle 17.30 (ora italiana) il premier Renzi ha firmato e poi, come da prassi, ha stretto la mano a Ban Ki-moon. Originale il segretario di Stato americano John Kerry, che ha firmato l'accordo di Parigi con la nipotina in braccio. "Un messaggio di speranza per le future generazioni", hanno osservato molti leader in Assemblea Generale.
«UNICA VIA ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE». "Più anidride carbonica nell'atmosfera equivale a più povertà.
Non possiamo assicurare uno sviluppo sostenibile senza lottare
contro i cambiamenti climatici; e non possiamo lottare contro i
cambiamenti climatici senza affrontare le cause profonde della
povertà, delle ineguaglianze e dei modelli di sviluppo non
sostenibili", ha dichiarato Christiana Figueres, segretario
esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
Cambiamenti Climatici (UNFCCC).
CONTENERE L'AUMENTO ENTRO I 2 GRADI. L'intesa, che prevede tra l'altro di limitare l'aumento della temperatura globale al di sotto dei due gradi centigradi entro il 2030, entrerà in vigore 30 giorni dopo l'avvenuta sottoscrizione da parte di 55 paesi che rappresentano il 55% delle emissioni mondiali di gas serra. LE TAPPE ENTRO IL 2030.
La concretizzazione dell'Accordo di Parigi sul clima impone
delle tappe di decarbonizzazione senza precedenti. I 15 anni che
mancano al 2030 dovranno produrre dei risultati di benessere mondiale ed eradicazione della povertà e questo sarà possibile solo con una trasformazione massiccia verso le energie pulite. Sarà impossibile mettere fine alla povertà se
la curva delle temperature salirà in modo incontrollato: le
emissioni mondiali di gas a effetto serra devono culminare entro
il prossimo decennio e diminuire rapidamente in seguito per
raggiungere, prima del 2030, un equilibrio in cui gli ambienti
naturali come le foreste riusciranno ad assorbire le emissioni
prodotte dall'uomo.
>>> ECCO COSA CHIEDEVA LA CHIESA CATTOLICA>>>LA PREGHIERA PER LA TERRA