lunedì 13 luglio 2009
La pandemia di influenza A è «inarrestabile», per questo tutti i Paesi hanno bisogno del vaccino contro questo nuovo virus. Lo ha detto il direttore del programma di ricerca dell'Oms illustrando la prima conclusione raggiunta congiuntamente dal comitato di esperti. I primi a vaccinarsi dovranno essere gli operatori sanitari.
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La pandemia di influenza A è "inarrestabile", per questo tutti i Paesi hanno bisogno del vaccino contro questo nuovo virus. Il direttore del programma di ricerca sui vaccini dell'organizzazione Mondiale dellaSanità ha così lanciato oggi l'allarme segnalando che si tratta della prima conclusione raggiunta congiuntamente dal comitato di esperti di vaccini dell'Oms e da un nuovo comitato di specialisti dell'influenza, creato dopo la notizia della comparsa dei primi focolai."Occorre - ha detto la Kieny - adottare una strategia di contrasto alle situazioni nazionali tenendo sempre presente la necessità di immunizzare gli operatori sanitari per garantire l'assistenza allapopolazione nel corso della prossima stagione influenzale in autunno". Gli esperti hanno anche deciso che gli operatori sanitari dovranno essere tra i primi a ricevere il vaccino contro il virus H1N1 una volta che questo sarà disponibile, mentre gli Stati dovranno adottare le raccomandazioni dell'Oms sulla vaccinazione "in funzione della situazione epidemiologica diversa tra Paese e Paese". Il vaccino, ha anche fatto presente la ricercatrice, sarà disponibile a settembre e allora sarà deciso se dovrà essere incorporato o no nel rimedio antinfluenzale. I laboratori che producono i vaccini sono in grado di produrre 2,5 miliardi di dosi in sei mesi, ma ci vorrà più di  un anno per ottenere le quantità di dosi sufficienti, ha stimato Cuauhtemoc Ruiz, coordinatore dell'organizzazione panamericana per la salute. Intanto sempre oggi uno studio pubblicato su Nature riporta che il virus dell' influenza suina è destinato a causare più danni ai polmoni di quanto faccia l'influenza stagionale e questo per la sua somiglianza al virus influenzale del 1918 che provocò ai tempi diversi casi di polmonite. I sopravvissuti alla 'spagnolà del 1918 comunque, anche se in effetti molto anziani, dovrebbero avere uno scudo protettivo contro la nuova influenza.
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