lunedì 22 agosto 2011
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"Questa notte il movimento contro il regime di Gheddafi ha raggiunto un punto di non ritorno. Tripoli si sta liberando dalla morsa di un tiranno". Lo ha affermato Barack Obama, in una nota sulla situazione in Libia diffusa mentre il presidente Usa è Martha's Vineyard. "Il regime di Gheddafi mostra segni che sta crollando. Il popolo libico sta dimostrando che la ricerca universale della dignità e della libertà è di gran lunga più forte del pugno di ferro di un dittatore", afferma Obama. È "semplice", secondo Obama, il metodo più sicuro per porre fine al bagno di sangue: "Muammar Gheddafi e il suo regime -afferma il presidente americano- devono ammettere che il loro potere è arrivato alla fine. Gheddafi deve prendere atto della realtà, che non controlla più la Libia. Deve abbandonare il potere", prosegue Obama, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno riconosciuto il Cnt come governo legittimo della Libia.Reazioni alla situazione in LIbia arrivano da ogni parte del mondo. Il ministro degli Esteri italiano Frattini, secondo il quale l'arresto del figlio di Gheddafi, Saif al Islam,  è "un passo determinante verso l'inevitabile fine di Gheddafi e del suo regime". Nelle prossime ore ci sarà "una resa di massa di ufficiali e di dignitari del governo".  "Il bagno di sangue è l'ultimo capo di imputazione che andrà contestato al regime, a Muammar Gheddafi che di fronte al sangue di libici incita i suoi mercenari a non fare prigionieri", dice Frattini. Il segretario generale della Nato, Rasmussen, ha fatto notare che "il regime di Gheddafi sta chiaramente crollando" e "la Nato è pronta a lavorare con il popolo libico e con il Consiglio nazionale di transizione, che ha una grande responsabilità".
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