martedì 1 novembre 2011
L'amministrazione Usa ha deciso di sospendere i finanziamenti alle associazioni cattoliche che si occupano di donne vittime della tratta, in quanto contrarie a mettere a disposizione "servizi" quali l'orientamento all'aborto e metodi contraccettivi.
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Non si fermano gli attriti tra il mondo pro-life e l'amministrazione Obama, soprattutto per quanto riguarda temi quali l'aborto e il controllo delle nascite. L'ultimo caso riguarda la decisione del Department of Health and Human Services (Hhs) di interrompere i finanziamenti alla Conferenza episcopale statunitense per l'assistenza alle donne vittime dello sfruttamento della prostituzione, secondo quanto riportato dal quotidiano Washington Post. I finanziamenti, che erano iniziati nel 2006, sono stati interrotti in quanto i quanto la Conferenza episcopale e le associazioni che a lei fanno capo, in linea con gli insegnamenti della Chiesa, hanno rifiutato di mettere a disposizione delle donne "servizi" quali l'orientamento all'aborto e mezzi contraccettivi.L'Hhs ha preferito finanziare altre tre associazioni, in grado di offrire "cure ostetriche e ginecologiche" ad ampio raggio. "Credo che sia una triste manipolazione per favorire la politica dell'aborto", ha detto suor Mary Ann Walsh, portavoce dei vescovi americani.L'Hhs ha fatto presente che a partire dalla metà degli anni Novanta 800 milioni di dollari (più di 580 milioni dieuro) sono stati stanziati per le organizzazioni cattoliche, e di questi 348 milioni (più di 250 milioni di euro) sono andati alla Conferenza episcopale.
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