Schierando l’esercito in Ucraina, la Russia si è messa «dal lato sbagliato della storia» e ha imboccato una strada che le costerà cara. Barack Obama emerge da una giornata di febbrili consultazioni transatlantiche sulla peggiore crisi tra Mosca e l’Occidente dai tempi della Guerra fredda forte dell’appoggio internazionale, tanto da poter rincarare le minacce nei confronti del Cremlino. La Russia «ha violato le norme riconosciute in tutto il mondo», ha tuonato il presidente nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ribadendo il pieno sostegno statunitense per Kiev. «Se i russi continuano lungo questa strada ci sono una serie di passi che stiamo esaminando, economici, diplomatici, che isoleranno la Russia e che avranno un impatto negativo sulla sua economia e sul suo status nel mondo», ha ammonito il capo della Casa Bianca. Obama ha ricordato che la sua Amministrazione ha già deciso di sospendere i preparativi per il summit del G8 in programma per la città russa Sochi per il 4 e 5 giugno prossimi: un primo passo verso il boicottaggio dell’evento. Ma ci saranno anche «altre conseguenze – ha continuato –, come quelle ventilate dal segretario di Stato John Kerry». Il capo della diplomazia statunitense Kerry era arrivato domenica sera a minacciare Putin di completo isolamento internazionale, ipotizzando persino una sua clamorosa cacciata dal Gruppo degli 8 Grandi e un ritorno al G7. «Il mondo è unito nell’affermare che in Ucraina la Russia ha violato il diritto internazionale », ha avvertito il presidente Usa, aggiungendo che l’interesse suo e degli Stati Uniti è di permettere alla popolazione ucraina di determinare il proprio destino. «È il momento per la Russia di scegliere la via diplomatica e non quella della forza, per proteggere i suoi stessi interessi», ha concluso Obama, che poi ha chiesto al Congresso di approvare una dichiarazione unanime di supporto all’Ucraina e al principio che «nessun Paese ha il diritto di inviare truppe in un altro Paese senza essere provocato».