Un evento storico e il primo passo verso una migliore collaborazione, dopo due anni di malintesi. La firma dell’accordo Start 2 con la Russia per il disarmo nucleare è un successo per Barack Obama, che ne aveva fatto uno degli obiettivi dichiarati della sua amministrazione. L’intesa, che impegna i due ex nemici della Guerra Fredda a ridurre il numero delle testate nucleari di un terzo, una volta ratificata dai parlamenti delle due nazioni, sostituirà lo Strategic Arms Reduction Treaty del 1991, scaduto lo scorso dicembre.Visibilmente soddisfatto, Obama nel corso della cerimonia nel Castello di Praga ha assicurato che il Senato Usa darà il via libera all’accordo entro la fine dell’anno, probabilmente già questa primavera. L’approvazione della Duma dovrebbe essere una pura formalità, ma è improbabile che arrivi prima dell’autunno.Era stato proprio nella capitale ceca che esattamente 12 mesi fa Obama aveva pronunciato il suo impegno a lavorare per un mondo senza armi nucleari. Il presidente Usa ha confermato la promessa, parlando però di «un obiettivo a lungo termine, che potrebbe non essere raggiunto nella mia vita». Più pragmatico Medvedev ancora che ha detto che il nuovo trattato «ci consentirà di alzare il livello di cooperazione fra Russia e Stati Uniti» e ha ricordato che i negoziati non sono stati semplici.Ma Obama preme già per andare oltre. A suo dire la firma di ieri aprirà la strada a «discussioni significative su difesa missilistica».Il capo della Casa Bianca si è affrettato ad aggiungere che questa «non cambierà l’equilibrio strategico» e che i negoziati avranno l’obiettivo di «preservare gli interessi di sicurezza nazionale russi». Una precisazione doverosa dopo che, anche ieri, il Cremlino ha ribadito che lo Start-2 rimarrà in vigore solo se Washington conterrà il suo piano per lo scudo anti-missile. Infatti poco prima della firma, Mosca ha presentato a una «dichiarazione unilaterale distinta» sulla difesa missilistica. «La connessione fra lo Start e la difesa missilistica è riflessa nel preambolo del trattato. Ma ci sarà anche una dichiarazione unilaterale distinta, un documento politico indipendente di accompagnamento al Trattato» aveva spiegato lo stretto consigliere di Medvedev, Sergei Prikhodko, citato dall’agenzia di stampa
Itar-Tass, secondo cui è questa «forse la prima volta che un trattato internazionale di tale elevato livello viene accompagnato da un documento uinilaterale». Di fatto Mosca si garantisce il diritto di uscire dallo Start se Washington dovesse procedere con l’installazione dello scudo spaziale in modo tale di colpire gli interessi di Mosca.I distinguo russi non sono bastati a guastare il clima a Praga, che è rimasto gioviale. Obama ha invitato Medvedev a recarsi negli Stati Uniti prima della fine dell’estate. E durante il pranzo gli ha dedicato un brindisi: «Caro Dmitrij, abbiamo imparato a lavorare insieme – ha detto –. Ti sono estremamente grato per la tua leadership e per la tua chiarezza». Il presidente Usa aveva poi in programma una cena con undici leader dell’Europa centrale e orientale, preoccupati che il riavvicinamento fra Washington e Mosca li metta da parte.Il primo test della rinnovata amicizia fra i due Paesi però arriverà presto, sotto forma di una risoluzione che imponga sanzioni contro il programma di arricchimento dell’uranio iraniano. Obama ha detto di auspicare il varo di «sanzioni forti e severe contro l’Iran questa primavera». Medevedev si è limitato a rispondere di «non poter non essere d’accordo».