L'alleanza tra Usa ed Europa continuerà ad essere "indispensabile" per un mondo più giusto, prospero e pacifico. Dinanzi al Parlamento di Westminster, il presidente Usa, Barack Obama, ha negato che la crescita di potenze come Cina, India e Brasile comporti l'inevitabile declino di Europa e Stati Uniti. Con il discorso dinanzi alle due Camere del Parlamento, dopo l'incontro bilaterale con il premier, David Cameron, Obama ha invitato a dare nuovo slancio alle relazione transatlantiche, che hanno rafforzato la sicurezza globale dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma ha anche invitato i paesi a rinnovare se stessi."Paesi come Cina, India e Brasile fanno crescite da gigante", ha detto Obama, facendo notare però che l'avvento di nuove potenze porterà benefici a tutti. "Poichè c'è stato questo rapido cambiamento, è diventato di moda chiedersi se la crescita di queste nazioni accompagnerà il declino dell'influenza americana ed europea nel mondo. Forse l'argomento sta in piedi, queste nazioni rappresentano il futuro, e il tempo della nostra leadership è passata. Ma la tesi è sbagliata: il tempo della nostra leadership è ora".Con un'allocuzione destinata a tranquillizzare gli alleati europei che temono di essere marginalizzati di fronte alla crescente importanza che Washington assegna all'Asia, il presidente Usa ha detto che l'alleanza "continua ad essere il catalizzatore per le azioni globali". Obama ha aggiunto che gli Usa e i suoi alleati devono mantenersi uniti su aspetti come la leadership economica, la difesa dei diritti umani e i valori comuni, oltreché sulla cooperazione in materia di sicurezza; ma l'alleanza deve anche evolversi a adattarsi ai nuovi tempi. "La nostra leadership congiunta richiederà di stabilire nuove alleanze, adattarsi a nuove circostanze e trasformarsi per far fronte alle domande di una nuova era", ha detto il presidente, il primo del suo Paese a parlare al Parlamento da Westminster Hall, l'edificio più antico delle camere britanniche, riservato abitualmente ai discorso nella regina (e in cui, nel passato parlarono Nelson Mandela e Charles de Gaulle). Nello stesso tempo, gli alleati devono raddoppiare gli investimenti in educazione e nuove tecnologie. E anche contro il nemico comune terrorista, "continueremo a mantenere un standard alto, con i valori e lo stato di diritto che difendiamo tanto ardentemente". "Crediamo -ha aggiunto- non solo nei diritti delle nazioni, ma nei diritti dei cittadini", un'idea che viene messa alla prova, ha ricordato Obama, nei movimenti a favore dei cambiamenti democratici in Medio Oriente e in nord Africa.E per dimostrare l'appoggio occidentale a questi aneliti, "dobbiamo sostenere le nostre parole con i fatti" e investire nel futuro di queste nazioni in transizione, ha insistito Obama, che ha anche proposto un piano di sostegno politico ed economico ai Paesi che cercano le riforme democratiche, come Egitto o la Tunisia; piano di cui si parlerà al G8 di Deauville, che comincia domani in Francia.
AL G8 FOCUS SU NUCLEARE E RIVOLTE ARABEGli otto "grandI" sbarcano in Normandia, a Deauville, luogo di villeggiatura dell'elite parigina trasformata in una fortezza, e si preparano a parlare di rivolte arabe, di sicurezza nucleare, di clima, di crisi economica e di Internet. Il summit del G8, che si apre stamane sulla costa dove, nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1944 vennero paracadutati gli uomini delle forze alleate per sconfiggere la Germania nazista, si presenta infatti come una nuova "invasione", questa volta di tematiche calde ma, soprattutto, di partecipanti (circa 8mila tra cui 17 capi di Stato). I lavori cominceranno alle 12.45, con il presidente francese, Nicolas Sarkozy, che farà gli onori di casa e termineranno in serata con una cena di lavoro.Agli Otto canonici (Italia, Usa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Russia) si aggiungono per la prima volta nove nuovi ospiti africani (in tutto nove, Algeria, Egitto, Etiopia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Niger, Guinea e Costa d'Avorio) che siederanno allo stesso tavolo degli otto nella riunione finale di venerdì. Un evento che ha costretto la Francia, presidente di turno del G8, a sfoderare tutta la sua capacità di sicurezza: 12mila persone mobilitate per presidiare l'area tra agenti, militari e membri della sicurezza civile, per un costo complessivo stimato tra i 16 e i 20 milioni di euro. Droni e elicotteri controlleranno il cielo mentre sulla costa sono state piazzate navi della marina militare e bloccata ogni forma di navigazione. Al centro di Deauville una zona "rossa", dove è ubicato il centro congressi nonché gli alberghi Royal e Normandy dove risiedono i leader.L'agenda fittissima della "due giorni" vede, tra le priorità, il tema della sicurezza nucleare, dopo il devastante incidente di Fukushima, e delle rivolte arabe. Per la prima volta all'estero, dopo il terremoto dell'11 marzo, il premier giapponese, Naoto Kan, ripercorrerà le tappe della crisi nucleare del Paese e preparerà, insieme agli altri leader, il terreno del vertice sulla sicurezza nucleare in programma il 7 e 8 giugno a Parigi. Ma l'altra priorità scottante sono le attuali crisi in Medioriente e Nord Africa. Tra gli altri temi, oltre alla alla pace in Medio Oriente, la crisi nello Yemen e il programma nucleare iraniano, per la prima volta poi nell'agenda del G8 Internet.Il summit è stato preceduto da una due giorni di incontri tra esponenti del gotha del web a Parigi. Sarkozy ha lanciato il suo messaggio di "moralizzazione" del web ed è proprio sulle sfide poste dalla criminalità informatica, dalla proprietà intellettuale e dalla diffusione dell'estremismo, che si orienteranno i colloqui dei leader. È chiaro infine che, anche se non in programma ufficialmente, l'attenzione del summit andrà alla successione all'Fmi dopo il caso Strauss-Kahn.