L'intervento del regretariuo dfi Stato Usa, Antony Blinken, alla Conferenza delle parti Onu sul Trattato di non proliferazione delle armi atomiche in corso a New York - Ansa
È urgente sostenere un dialogo per ridurre il rischio di un disastro atomico e avviare un autentico disarmo nucleare. È questo l’appello del Comitato per una civiltà dell’amore in occasione della Conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione (Tnp) in corso fino al 27 agosto all’Onu. Previsto nel 2020 e rinviato a causa del Covid, l’evento – che si svolge ogni cinque anni – coincide con una congiuntura internazionale drammatica in seguito alla crisi ucraina e al ritorno della guerra in Europa.
«In un tempo in cui si grida alle armi, sembra molto difficile che le potenze nucleari firmatarie del Trattato – Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina – giungano ad un nuovo accordo per rafforzare i controlli sulle testate, come prevedono i tre pilastri del Tnp: disarmo, non proliferazione, impiego pacifico dell’energia atomica», spiega Giuseppe Rotunno, presidente del Comitato. In effetti, in queste prime settimane, le discussioni a New York sembrano in stallo. Eppure, all’apertura, lo scorso primo agosto, una dichiarazione congiunta di Washington, Londra e Parigi aveva fatto ben sperare. Le tre nazioni hanno chiesto «passi concreti sostanziali e mirati» per «realizzare un mondo senza armi nucleari».