martedì 23 aprile 2013
Dopo mesi di battaglia parlamentare e di impressionanti manifestazioni in piazza, l’Assemblée Nationale ha varato la legge socialista sulle nozze e adozioni gay, con 331 voti a favore e 225 contrari. La maggior parte dei deputati dell'opposizione di centrodestra ha lasciato l'emiciclo. E si pensa già al ricorso.
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È l'ora di ascoltare di Luigi Geninazzi (26/3/2013)
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Dopo mesi di battaglia parlamentare e di impressionanti manifestazioni in piazza, l’Assemblée Nationale ha varato la legge sulle nozze e adozioni gay, con 331 voti a favore e 225 contrari.  Dopo l'annuncio del risultato dello scrutinio, la grande maggioranza dei deputati dell'opposizione di centrodestra ha lasciato l'emiciclo. Hervé Mariton, il deputato neogollista più attivo contro la bozza, ha già fornito qualche dettaglio in proposito di un ricorso contro la legge: «Una parte riguarderà le incoerenze della legge. Certi suoi effetti saranno illegali, poiché il testo servirà come esempio per regolarizzare delle procreazioni assistite o delle gravidanze surrogate realizzate all’estero, rendendo possibile l’adozione di bambini che ne sono il frutto. Le conseguenze del testo non sono previste nella legge». La risposta dei saggi del Consiglio è attesa entro un mese dalla presentazione del ricorso. In buona misura legata all’intransigenza dell’esecutivo sulla bozza Taubira, l’impopolarità del presidente François Hollande ha appena raggiunto un nuovo record negativo: appena il 25% di opinioni favorevoli (sondaggio Ifop). L’ultimo corteo di protesta sfilato domenica a Parigi, preparato in pochi giorni e dunque con manifestanti in gran parte della regione parigina, ha rappresentato «un franco successo», secondo il collettivo associativo della Manif pour tous, che ha rivendicato la presenza di 270mila persone, contro le 45mila contate dalla polizia. Nelle ultime ore, diversi leader del movimento hanno sottolineato che potrebbero esserci delle «candidature simboliche» della Manif in occasione delle prossime elezioni comunali del 2014.Fra le nuove proteste delle ultime ore, ha destato emozione quella lanciata da una decina di madri che intendono formare una “staffetta umana” permanente contro le violenze ai bambini e anche contro l’omofobia (replicando così alle accuse rivolte in qualche occasione al movimento). Non escludono di ricorrere allo sciopero della fame e hanno scelto come primo luogo il Muro della Pace, monumento altamente simbolico quasi ai piedi della Tour Eiffel, dove erano giunti i tre distinti cortei della manifestazione oceanica del 13 gennaio. A livello mediatico, invece, ha suscitato scalpore una lettera di minacce con polvere da sparo ricevuta da Claude Bartolone, presidente socialista dell’Assemblée. La sedicente e misteriosa sigla Ifo “Interazione delle forze dell’ordine”) aveva già firmato altre lettere simili, evocando la bozza Taubira. (Daniele Zappalà)MANIFESTAZIONI IN PIAZZA IN FRANCIA Intanto, centinaia di persone dei movimenti cattolici si sono riversate nelle principali piazze di Parigi per protestare contro l'adozione del disegno di legge, fortemente voluto dal presidente Francois Hollande e suo cavallo di battaglia durante le presidenziali 2012. Parallelamente, nel Paese si registrano però anche diversi cortei di sostegno organizzati contro l'omofobia, mentre ieri il presidente socialista dell'Assemblea Nazionale, Claude Bartolone, ha ricevuto una busta contenente della polvere da sparo.UMP ANNUNCIA RICORSOL'Ump, il principale partito di opposizione, ha già annunciato che presenterà ricorso davanti alla Corte costituzionale. Il leader dei deputati Christian Jacob ha fatto sapere che il partito lo depositerà stasera o al più tardi domani e l'impugnazione si concentrerà su "alcuni punti procedurali" (e "naturalmente sulla base del provvedimento"), come la paternità, l'adozione, la discriminazione sull'accesso alle origini, i contorni dei principi di legge sulla bioetica e il diritto al lavoro presente nell'articolo 16 del progetto di legge che impedisce ogni sanzione o licenziamento contro un impiegato che, in ragione del suo orientamento sessuale, rifiuti il trasferimento in un paese che discrimina gli omosessuali.​​​​

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