giovedì 18 aprile 2019
La Regina Pacis e la St. John’s science and technical college hanno ricevuto importanti riconoscimenti in Usa e in Tunisia per realizzazioni tecnologiche innovative. Soddisfatto il cardinale Arinze
Attività didattica alla Regina Pacis di Onitsha (dal sito della scuola)

Attività didattica alla Regina Pacis di Onitsha (dal sito della scuola)

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Nonostante varie difficoltà nel sistema educativo nazionale, gli studenti nigeriani si sono fatti valere quest’anno a livello internazionale. Sei studentesse della scuola secondaria Regina Pacis di Onitsha, nel sud-est della Nigeria, si sono infatti aggiudicate la vittoria nell’ultima “World technovation challenge competition”. Tale iniziativa si tiene ogni anno a San Francisco, negli Stati Uniti, dal 2010. Premia solo ragazze tra i 10 e 18 anni che sono state in grado di realizzare invenzioni tecnologiche con l’obiettivo di risolvere i più gravi problemi della loro società.

«Hanno vinto la competizione con un’applicazione mobile chiamata FD-Detectorm – ha spiegato con orgoglio ad “Avvenire” il cardinale Francis Arinze, a capo dell’arcidiocesi di Onitsha, sottolineando l’impegno della chiesa cattolica nell’istruzione in Nigeria –. Il loro obiettivo era affrontare il problema dei falsi prodotti farmaceutici in Nigeria e riconoscerne le caratteristiche».

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa «un terzo dei medicinali contraffatti circolano in Africa». Tale piaga sta colpendo da anni la Nigeria, dove la polizia effettua raid regolari nei mercati in cui si vendono. Sono diversi gli esempi in cui i pazienti si sono svegliati nel mezzo di un’operazione o i falsi medicinali per la malaria, invece di curare il malato, ne peggiorano le condizioni. Oltre 115 Paesi hanno partecipato alla gara che ha ha visto la finale settimana scorsa a San Francisco.

Un’altra scuola della stessa arcidiocesi, la St. John’s science and technical college di Alor, ha vinto la medaglia di bronzo al Festival internazionale di ingegneria, scienza e tecnologia (I-Fest), in Tunisia. Quattro studenti hanno realizzato il «trasformatore toroidale», uno strumento nato come miglioramento di altri apparati elettrici, invertitori e trasformatori già presenti sul mercato.

Tali successi nel settore educativo sono però in netto contrasto con ciò che continua a succedere nel nord-est della Nigeria. Nonostante le offensive militari e gli sforzi umanitari, la furia dei gruppi jihadisti non si arresta. Boko Haram, che in lingua Hausa significa «l’educazione occidentale è peccato», mantiene un vasto territorio che, negli ultimi anni, si è espanso verso altri Paesi limitrofi come Ciad, Niger e Camerun. Questa settimana ricorre invece il quinto anniversario del rapimento di massa avvenuto nella cittadina di Chibok. Delle circa 280 studentesse sequestrate, oltre 150 rimangono nelle mani dei militanti islamici.


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